Quando la celebrazione diventa memoria: il 150° anniversario del lascito Sanna e il valore del ricordo

Il verbo celebrare trae le sue origini dal latino celebrare, che significava “frequentare assiduamente”, “onorare con solennità”, “rendere noto”. Una radice etimologica che suggerisce non solo l’atto del ricordare, ma anche quello del riunirsi, del tramandare un valore, del dare continuità a un significato che altrimenti rischierebbe di dissolversi nel tempo. Le celebrazioni non sono semplici commemorazioni: sono giorni in cui la memoria si fa presente, in cui il passato ritorna con rinnovato vigore per dialogare con il futuro.

È con questa consapevolezza che il Museo nazionale Archeologico ed Etnografico “Giovanni Antonio Sanna” di Sassari ha scelto di rendere omaggio, con una serie di eventi, al 150° anniversario del lascito di Giovanni Antonio Sanna, l’industriale e mecenate che, con la sua lungimiranza, ha donato alla città un patrimonio culturale destinato a crescere nel tempo.

Nel quadro di queste celebrazioni, il 22 febbraio 2025, il Museo ha organizzato un’iniziativa dedicata ai più piccoli: un “Quiz al Museo: speciale Sanna”, un’occasione per avvicinare le nuove generazioni alla storia di un uomo che non si limitò ad accumulare ricchezze, ma comprese la responsabilità che da esse derivava. Un testamento culturale inciso sulla facciata del museo stesso, che ancora oggi risuona come un monito e un’ispirazione.

Nel 1875, quando Giovanni Antonio Sanna morì, lasciò alla città di Sassari la sua collezione di oggetti d’arte e antichità, con l’esplicito desiderio di contribuire alla creazione di un museo. Il suo gesto si inseriva nella tradizione dei grandi mecenati, coloro che concepivano la cultura non come possesso privato, ma come dono pubblico, un’eredità destinata a essere condivisa, studiata e trasmessa. Ecco perché celebrare la sua figura significa rendere tangibile il valore della memoria storica, affinché la città non si limiti a ricordare, ma continui a costruire.

Il concetto stesso di museo, dal greco mouseîon, rimanda alla casa delle Muse, le divinità ispiratrici delle arti e delle scienze. In questo senso, il Museo Sanna è un luogo di connessione tra epoche, un punto d’incontro tra passato e futuro, tra il lascito di un uomo e la curiosità delle nuove generazioni. Coinvolgere i bambini in un’esperienza ludica significa aprire una porta alla conoscenza, far sì che il ricordo non si fermi alla celebrazione formale, ma diventi parte viva del loro bagaglio culturale.

In un’epoca in cui il tempo sembra accelerare senza lasciare traccia, le celebrazioni assumono il ruolo di pietre miliari: momenti in cui ci si ferma per guardare indietro, per comprendere come siamo arrivati fin qui, per riconoscere chi ha reso possibile il nostro presente. La figura di Giovanni Antonio Sanna è una di queste tracce: un’eredità che non si misura in numeri, ma in conoscenza, in identità, in cultura.

Celebrare, dunque significa mantenere viva la sostanza di un’eredità, affinché non resti un ricordo sbiadito, ma una radice che continua a dare frutti. Sassari, con il suo museo, ha raccolto questa sfida: far sì che il lascito Sanna non sia solo un capitolo di storia, ma una storia ancora da scrivere.

Per partecipare all’iniziativa è necessario prenotarsi all’indirizzo e-mail: drm-sar.museoarcheoss.prenotazioni@cultura.gov.it

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