Saint-Exupéry: Il ritorno del piccolo principe ad Alghero dopo 80 anni

  Due giorni fa, il 18 luglio 2024, Alghero ha celebrato un anniversario carico di memoria e simbolismo. Ottant'anni fa, il 18 luglio 1944, Antoine de Saint-Exupéry lasciava la Sardegna a bordo del suo aereo militare per non fare più ritorno. Tredici giorni dopo, il 31 luglio, il suo velivolo fu abbattuto nei cieli della Francia, segnando la tragica fine di uno degli scrittori più amati del XX secolo. Oggi, il Piccolo Principe è tornato ad Alghero, sotto forma di una scultura evocativa opera dell'artista sardo Mario Nieddu. 

  Intitolata «L’Incontro», la scultura, in verde rame, rappresenta il Piccolo Principe con la sua iconica sciarpa al vento e la piccola volpe al suo fianco, che si dirige verso le braccia evanescenti del suo creatore, Antoine de Saint-Exupéry. Questo toccante tributo è stato inaugurato proprio nell’anniversario della partenza definitiva dello scrittore dall’Italia, ricordando il suo legame profondo con questa terra. La permanenza di Saint-Exupéry ad Alghero fu per lui un periodo felice, come testimoniano le immagini del fotografo John Phillips, realizzate per la rivista americana «Life» e ora esposte al M.A.S.E. di Porto Conte. Oltre alle fotografie, il museo ospita prime edizioni e volumi rari dello scrittore, documenti, lettere e testimonianze degli abitanti dell’epoca, raccolte nel libro «Pizzicaluna a l'Alguer. Antoine De Saint-Exupéry ad Alghero» dal direttore artistico del museo, Massimiliano Fois. Per l'inaugurazione della scultura di Nieddu, sono arrivati da Ginevra Pierre Ezéar Latécoère, presidente della Fondation Latécoère e bisnipote del fondatore delle linee aeree omonime, e Jean-Marc Probst, il massimo collezionista di libri di Saint-Exupéry. Probst ha aggiunto alla sua raccolta di 586 traduzioni del «Piccolo Principe» la versione in algherese, «Lo Petit Príncip», curata da Carla Valentino. Nieddu ha spiegato che la figura di Saint-Exupéry è quasi trasparente nella sua opera perché, come scrisse l’autore, “non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”. 

  Saint-Exupéry trascorse l’ultima estate della sua vita ad Alghero, presso la base militare americana di Fertilia. Qui, completò la scrittura di "Cittadella" e "Lettera a un americano", celebrando anche il suo ultimo compleanno, il 29 giugno 1944, compiendo 44 anni. Durante la sua permanenza, svolgeva missioni di ricognizione aerea sulla Francia meridionale, un compito pericoloso che avrebbe portato alla sua scomparsa nei cieli del Mediterraneo, quasi certamente abbattuto da un caccia tedesco. Ad Alghero, Saint-Exupéry è ricordato anche da un piccolo museo ospitato nelle mura di una torre cinquecentesca a Porto Conte, che conserva cimeli e documenti legati alla sua figura. Questa città, con il suo paesaggio mozzafiato e il promontorio di Capo Caccia, rimane testimone silenziosa degli ultimi giorni di un uomo che ha saputo trasformare le sue esperienze di pilota in letteratura immortale. La statua «L’Incontro» non è solo un omaggio a Saint-Exupéry, ma anche un simbolo del legame indissolubile tra l'autore e il suo personaggio più celebre, il Piccolo Principe. Un legame che continua a ispirare e a commuovere generazioni di lettori, ricordando l'importanza della fantasia, della scoperta e dell'amore per l'essenziale, visibile solo con il cuore. In questo giorno di commemorazione, Alghero non celebra solo un grande scrittore e aviatore, ma anche i valori universali di amicizia e umanità che Antoine de Saint-Exupéry ha saputo incarnare nelle sue opere. Un'eredità che, a ottant'anni di distanza, continua a volare alta, proprio come quel piccolo principe tra le stelle.

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