Sassari si trova ad affrontare una situazione di crisi presso la Casa della Divina Provvidenza, un istituto che già navigava in acque turbolente a seguito del fallimento dichiarato dal tribunale l'anno scorso. La tensione ha raggiunto il culmine questa mattina, quando i lavoratori dell'istituto hanno fatto appello alla polizia di Stato, a seguito di una comunicazione decisamente preoccupante ricevuta dal curatore fallimentare.
La missiva in questione sollecitava i dipendenti a firmare un documento attestante la cessazione dell'esercizio provvisorio dell'istituto e l'avvio delle procedure previste dalla legge fallimentare. In altre parole, ciò significava la sospensione dello stipendio per operatori socio-sanitari (Oss) e personale amministrativo, un duro colpo per chi lavora in un contesto già fortemente provato.
Gli agenti di polizia, giunti sul posto in seguito alla chiamata, hanno potuto solo constatare la gravità della situazione dopo un colloquio con il direttore dell'istituto, senza tuttavia poter intervenire direttamente sulla questione.
Nonostante le avversità, il personale rimane fermamente intenzionato a non abbandonare gli ospiti dell'istituto, che attualmente ammontano a sedici. La determinazione degli operatori socio-sanitari emerge chiara di fronte alla prospettiva di una chiusura definitiva.
In risposta alla crescente incertezza, il sindacato Csa ha avanzato una richiesta formale di proroga della chiusura per 45 giorni al curatore fallimentare, sperando di ottenere un margine temporale sufficiente per trovare una soluzione.
La fine di aprile sarà un momento cruciale, in cui saranno annunciati gli sviluppi futuri di questa vicenda che tocca da vicino la comunità di Sassari e solleva questioni importanti sul sostegno a strutture fondamentali per l'assistenza sociale e sanitaria.