Ah, la Sagra del Carciofo di Villasor: un evento che celebra il carciofo, quel fiorellino verde e spinoso che delizia i palati e dà un tocco di verde ai nostri piatti. Ma quest'anno, inaspettatamente, il verde in questione ha assunto una connotazione un po' più... psichedelica.
Pare che un imprenditore agricolo, con un certo gusto per il rischio (e un pizzico di ingenuità, direi), abbia deciso di arricchire la sua offerta di verdure con un prodotto un tantino più "high" - e non parlo di carciofi giganti.
C'era lui, il nostro eroe, tranquillo e sereno, in mezzo ai suoi carciofi, con un bel po' di "cannabis light" - un accessorio non proprio tipico per una bancarella di ortaggi. Ma la festa è durata poco: i carabinieri, con un naso per le cose verdi non comune, hanno fiutato qualcosa di insolito tra le foglie. E così, tra un carciofo e l'altro, hanno scoperto ben 200 grammi di marijuana.
Il commerciante, proprietario di una rispettabile azienda agricola, si è trovato in un bel pasticcio. Aveva con sé qualche fattura che giustificava l'acquisto di semi di cannabis legale, ma nulla che potesse giustificare la presenza della "marijuana light" tra i suoi prodotti in vendita. Per non parlare del fatto che non aveva alcuna autorizzazione per coltivare o vendere la canapa, nemmeno quella light.
I carabinieri, non proprio convinti dalla leggerezza della sua cannabis, hanno proceduto con il sequestro di oltre 72 chili di questa presunta "marijuana light", oltre a materiale per la preparazione di olio di cannabis e un bilancino di precisione.
Sembra che siano in programma ulteriori analisi per determinare se il prodotto sia effettivamente "light" o qualcosa di più pesante.
In ogni caso, anche se si trattasse di cannabis light, l'indagato non è fuori dai guai. La vendita di infiorescenze di marijuana, anche quelle leggere, non è ammessa nelle sagre. E così, il nostro intraprendente venditore di carciofi si ritrova a fronteggiare un possibile scenario penale per produzione e detenzione di droga.
Insomma, un carciofo amaro per il nostro amico, che forse avrebbe fatto meglio a limitarsi a vendere i suoi onesti ortaggi. E una lezione per tutti: a volte, è meglio tenersi alla larga dal "verde" più discutibile, soprattutto quando si è circondati da carciofi e gendarmi.