A Santadi si è consumata una triste storia. Una donna di 31 anni, disoccupata, è diventata preda di un cinquantottenne, vecchia conoscenza delle forze dell'ordine. Lui, un uomo deplorevole, con l'arte dell'inganno l’ha convinta a prostituirsi, trasformandola in un'ombra della notte, vendendo il suo corpo come merce di scambio del quale, solo lui, ne coglieva i frutti.
Gli affari sporchi si svolgono all'interno di una macchina, sottratta agli occhi curiosi, nel cuore di un'area di campagna. È lui, il cinquantottenne, a gestire i clienti e a riempirsi le tasche del malloppo guadagnato. È un copione che si ripete, fino a quando il sipario non cala brutalmente per mano dei carabinieri di Santadi.
Gli investigatori, ascoltando le voci della vittima e dei clienti, trovano un coro di conferme. Quindi la cella si chiude per l'uomo che una volta gestiva il malaffare. Ora, nel carcere di Uta, la libertà gli è preclusa, come una volta era per la povera trentunenne.