Senza Hien bloccato dall’influenza, Palladino conferma la squadra che ha frenato il Chelsea con Zappacosta al posto dell’infortunato Bellanova. Il Cagliari si presenta con la medesima formazione che ha battuto la Roma: a destra c'è l’ex Palestra. Per Palladino questa deve essere una prova di maturità dei suoi dopo il ko di Verona e la vittoria contro il Chelsea. E per dimostrare che la squadra ha recepito, dopo 11’ la Dea passa con Scamacca al 3° centro consecutivo (Verona-Chelsea-Cagliari), segnando nei primi 30’, cosa avvenuta solo per la terza volta in questo campionato. C’è moltissimo dunque delle richieste dell’allenatore in questo avvio atalantino. Il primo tempo è molto bergamasco e solo di rimessa un po’ cagliaritano. Il tacco di Luperto, le parate di Caprile e la scivolata di Obert impediscono a Lookman, Scamacca e De Ketelaere di ampliare il divario tra le due squadre.
Il Cagliari però non è fuori dalla partita. Fa fatica ad accendere Palestra, eppure rimane aggrappato con l’orgoglio fino al termine della prima frazione. Il colpo di testa di Borrelli proprio all’ultimo secondo, fuori di pochissimo, è un segnale da interpretare per tutti.
Nella ripresa bisogna attendere una decina di minuti per vedere qualche modifica. Una arriva in maniera obbligata, con Djimsiti che si ferma per un problema al flessore destro e al suo posto entra Ahanor, per la prima volta difensore centrale a tre. La seconda è figlia delle sostituzioni di Pisacane che toglie Zappa e Borrelli per Gaetano e Prati: il Cagliari passa al 4-3-3 con Folorunsho centravanti e Palestra terzino destro su Lookman. La partita del secondo tempo non offre spunti per dire che una delle due formazioni meriti qualcosa. E’ stato un lungo trascinarsi fino alla mezz’ora, quando Idrissi accende Gaetano che scambia con Esposito e va a chiudere il triangolo superando Carnesecchi: è 1-1, seconda rete consecutiva per il numero 10 dopo quella alla Roma. Non aver spinto dentro almeno un’altra palla nel primo tempo resta al momento il neo più grande dell’Atalanta. Ma basta un’azione basica per rimettere la Dea davanti: cross di Samardzic, Scamacca gira male al volo, ma gli resta vicino la palla e con un tocco anticipa Caprile in uscita. E’ 2-1 Atalanta con una doppietta del suo centravanti, ormai trascinatore dei bergamaschi dall’interno dell’area. La partita dei Gianluca la vince Scamacca: 2 gol lui, uno Gaetano. Ai ragazzi di Pisacane resta il rammarico di essere stati dentro alla partita fino alla fine (gol annullato per fuorigioco a Luvumbo al 93’). Alla Dea la consapevolezza di aver vinto una partita sporca e in casa, evento accaduto per la quinta volta in questo anno solare in campionato. La risalita è iniziata.