Abbanoa, l’acqua resta pubblica: Todde indica la rotta, i soci approvano il ritorno al 2028

La partita dell’acqua, in Sardegna, torna a giocarsi sul terreno della politica industriale e non degli slogan. L’assemblea dei soci di Abbanoa, riunita il 12 dicembre 2025, ha tracciato una linea netta: gestione pubblica, sistema integrato, restituzione dell’aiuto di Stato. Una decisione che chiude una lunga parentesi e riporta il servizio idrico regionale dentro un perimetro istituzionale più coerente con la sua natura.

Il voto parla chiaro. Con il 92,01 per cento di voti favorevoli, 7,99 per cento di astenuti e nessun contrario, l’assemblea – Regione e 342 Comuni soci, presenti per l’86,6 per cento del capitale sociale – ha approvato l’avvio del percorso di restituzione dell’aiuto di Stato concesso nel 2013. Un’operazione che consente di ripristinare la scadenza originaria dell’affidamento del Servizio idrico integrato al 31 dicembre 2028, superando il termine anticipato del 2025 imposto allora da Bruxelles, e di mantenere la gestione pubblica “in house”.

A margine dei lavori, la presidente della Regione Alessandra Todde ha fissato il quadro politico della scelta:
«Oggi l’assemblea dei soci di Abbanoa ha approvato una delibera importantissima, che dà un indirizzo chiaro per il futuro della gestione di Abbanoa: un servizio idrico integrato con capitale interamente pubblico secondo criteri di trasparenza, efficienza e tutela dei cittadini».

Todde ha richiamato il nodo di fondo, quello che distingue un servizio essenziale da un’attività di mercato:
«L’acqua non è un bene di mercato né un asset da valorizzare per conto di pochi, ma un servizio pubblico essenziale. È questo vale anche per la gestione che deve rimanere una gestione pubblica in un vero sistema integrato che reinternalizza, come prevede la legge, anche il servizio di depurazione, finora completamente demandato all’esterno».

Il percorso delineato comporta anche un riequilibrio dell’assetto societario. «Per rendere possibile questo percorso la Regione diluirà la sua partecipazione in Abbanoa ed i Comuni rafforzeranno la loro partecipazione», ha spiegato la presidente, indicando una governance più aderente al principio di prossimità istituzionale. La chiusura è di metodo prima ancora che di merito: «Oggi abbiamo indicato una direzione e un metodo: un percorso che Regione e Comuni intendono portare avanti insieme, nel segno della trasparenza, della responsabilità e della tutela del bene pubblico».

Sul piano tecnico-finanziario, l’operazione ruota attorno alla restituzione dei 187 milioni di euro dell’aumento di capitale autorizzato nel 2013 come aiuto di Stato, che oggi valgono circa 223 milioni di euro. All’epoca Abbanoa era in gravi difficoltà finanziarie e Bruxelles impose condizioni stringenti: riduzione della durata dell’affidamento e obbligo di gara internazionale dal 1° gennaio 2026, aperta ai privati. Vincoli che vengono superati proprio grazie alla restituzione dell’aiuto.

Il punto decisivo è la sostenibilità. Su questo, in assemblea, sono intervenuti il presidente del Consiglio di amministrazione Giuseppe Sardu, la stessa Todde e il presidente di Egas, Fabio Albieri, chiarendo che la restituzione avverrà senza effetti sull’operatività di Abbanoa, senza aumenti tariffari e senza limitazioni agli investimenti.

I numeri, del resto, raccontano un’azienda diversa da quella del 2013. Abbanoa oggi ha un capitale sociale di 288 milioni di euro. Il bilancio chiuso al 31 dicembre 2024 registra un utile di 2,663 milioni, in crescita del 54,48 per cento rispetto all’anno precedente; un valore della produzione di 342,566 milioni (+6,88 per cento); investimenti per 121,3 milioni di euro, +20,7 per cento, il dato più alto dalla nascita dell’azienda. I ricavi delle vendite e delle prestazioni salgono a 298,96 milioni (+9,26 per cento), la gestione finanziaria chiude con +10,76 milioni, il patrimonio netto raggiunge 340,264 milioni, in aumento di 2,664 milioni.

È su questa base che l’assemblea ha scelto di andare avanti. Senza enfasi, senza proclami. Ma con una decisione che pesa: l’acqua resta pubblica, e la Sardegna prova a governare il suo servizio idrico con strumenti propri, non subiti. Una scelta che dice molto più di quanto sembri.

Photogallery:

Cronaca

Cagliari, assemblea degli azionisti di Abbanoa convocata per domani
 Domani, venerdì 12 dicembre 2025, alle 9.30, Regione e Comuni soci torneranno attorno allo stesso tavolo per l’assemblea degli azionisti di Abbanoa. La riunione si terrà nella sala Ras “Anfiteatro”, in via Roma 253, ed è chiamata a discutere un punto unico ma decisivo per l’assetto societario e regolatorio de...

Sassari, due nuovi mezzi antincendio per la compagnia barracellare
Due nuovi mezzi antincendio sono stati consegnati ieri alla compagnia barracellare dalla Protezione civile comunale, grazie a fondi messi a disposizione dalla Regione Sardegna. La cerimonia si è svolta davanti al Palazzo Ducale, alla presenza del sindaco Giuseppe Mascia, del comandante della Polizia locale Gianni ...