Vingegaard vola a Valdezcaray e accorcia su Træen

  La prima settimana della Vuelta 2025 si chiude con un botto. Jonas Vingegaard torna a vincere dopo mesi di attesa e lo fa nel modo più spettacolare possibile: una cavalcata solitaria sui pendii dell'Estación de Esquí de Valdezcaray che vale la prima vittoria di tappa e un pesante avvicinamento alla maglia roja di Torstein Træen. Il danese della Visma-Lease a Bike ha dominato gli ultimi dodici chilometri di salita con una progressione che ha fatto piazza pulita di ogni velleità. Quando mancano poco più di dieci chilometri al traguardo, è Matteo Jorgenson a rompere gli indugi trascinandosi dietro Vingegaard e Giulio Ciccone. Ma è solo l'antipasto. Il vero piatto forte arriva quando il campione danese decide che è il momento di fare sul serio: un'accelerazione che spacca in due il gruppetto e lascia l'abruzzese a boccheggiare. Dietro, nel gruppetto degli uomini di classifica, è João Almeida a tenere banco. Il portoghese dell'UAE Team Emirates non sta a guardare e quando vede Vingegaard allungare davanti, risponde con una progressione che gli consente di portarsi dietro solo Tom Pidcock e Felix Gall. Ma è una battaglia nella battaglia, perché il vero duello è quello a distanza con il fuggitivo danese. Vingegaard vola letteralmente sull'asfalto bagnato della salita spagnola.

  Il suo vantaggio cresce chilometro dopo chilometro, mentre alle sue spalle Almeida fa tutto il lavoro nel tentativo disperato di limitare i danni. Il britannico Pidcock si limita a seguire, aspettando forse il momento giusto per provare il colpaccio, ma quel momento non arriverà mai. La giornata era iniziata come spesso accade in queste frazioni di alta montagna: con una fuga che si forma dopo chilometri di schermaglie e tentativi. Ci vogliono quasi quaranta chilometri prima che cinque uomini riescano a prendere il largo definitivamente. Sono Michel Heßmann del Movistar, Michal Kwiatkowski dell'INEOS, Archie Ryan della EF Education, Kevin Vermaerke del Team Picnic PostNL e Liam Slock della Lotto. Un quintetto di qualità che arriva a guadagnare fino a due minuti e quaranta di vantaggio su un gruppo controllato principalmente dalla Lidl-Trek. La corsa procede su binari prestabiliti fino all'arrivo della pioggia, che rende ancora più insidiosa una frazione già di per sé selettiva. I fuggitivi resistono fino all'imbocco della salita finale, quando la furia del gruppo li ingloba uno dopo l'altro. È allora che inizia il vero spettacolo. Juan Ayuso, uno degli uomini attesi per la vittoria finale, perde terreno già nei primi chilometri di ascesa. Un segnale che la montagna farà una selezione spietata. E infatti, quando Jorgenson alza il ritmo, il gruppo si frantuma immediatamente. Restano in una ventina, poi sempre meno, fino al decisivo attacco di Vingegaard. Il danese prende il volo e non si volta più. Dietro di lui, Almeida e Pidcock si giocano la seconda posizione in un duello che si risolverà solo negli ultimi metri, con il britannico che beffa il portoghese per sei secondi di abbuono. Ma sono briciole rispetto ai ventiquattro secondi che separano il duo dal vincitore. Felix Gall chiude quarto, staccato di oltre un minuto, mentre il gruppo degli altri uomini di classifica arriva con un ritardo di un minuto e quarantasette secondi. Un distacco pesantissimo che ridisegna la classifica generale e riaccende le speranze di chi puntava su Vingegaard per il successo finale.

  Torstein Træen riesce nell'impresa di salvare la maglia roja, ma il suo margine su Vingegaard si assottiglia drasticamente: da oltre un minuto a soli trentasette secondi. Il norvegese della Bahrain Victorious paga caro il forcing finale del danese e ora dovrà guardarsi le spalle nelle prossime frazioni di montagna. La vittoria di Vingegaard vale doppio: è la prima affermazione personale dopo un periodo difficile e rappresenta un chiaro messaggio agli avversari. Il campione danese ha ritrovato quella gamba che lo aveva portato a vincere due Tour de France consecutivi e ora la Vuelta si tinge di giallo... o meglio, di rosso danese. Ciccone, Jai Hindley e Lorenzo Fortunato chiudono nel gruppetto dei battuti, tutti alla stessa distanza. Per l'italiano della Lidl-Trek, sesto in classifica generale, la prestazione odierna non è delle migliori, ma il distacco dalla vetta rimane ancora gestibile. La prima settimana di corsa si chiude dunque con un nuovo padrone della montagna e una classifica generale più aperta che mai. Vingegaard ha lanciato il guanto di sfida e ora tutti dovranno fare i conti con un avversario che sembra aver ritrovato la forma migliore proprio nel momento decisivo della stagione. Domani sarà giorno di riposo, ma le gambe dei protagonisti continueranno a girare pensando a quello che li aspetta nella seconda settimana. Perché se questo è stato solo l'antipasto, il menu promette portate ancora più gustose.

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