Alghero: presentata la Supercoppa di Beach Soccer. Operazione di marketing riuscita?


Ad Alghero la sabbia brucia, ma non solo sotto i piedi dei beachers. A scaldare l’atmosfera, ben prima del fischio d’inizio della Supercoppa Italiana di Beach Soccer, sono i 144.000 euro stanziati dalla Fondazione Alghero a favore della SSD Nettuno per l’organizzazione dell’evento. Una cifra che pesa – e non poco – sulle casse dell’ente e che continua a far discutere.

La conferenza stampa di presentazione dell’evento, tenutasi oggi 28 maggio a Porta Terra, è servita a ribadire l’entusiasmo dell’amministrazione comunale per un appuntamento sportivo di caratura nazionale, che dal 30 maggio al 2 giugno vedrà la Beach Arena di San Giovanni ospitare il derby catanese tra Domusbet.tv Catania e We Beach Catania. A illustrare i dettagli il sindaco Raimondo Cacciotto, il presidente del Consiglio Mimmo Pirisi e il presidente della Fondazione Graziano Porcu, insieme ai vertici regionali e nazionali della FIGC-LND.

Ma dietro gli slogan sul “rebranding della città” e sul “marketing territoriale” resta l’interrogativo: 144.000 euro sono una spesa proporzionata, o un azzardo?

Il presidente Porcu ha difeso l’investimento con una lunga e appassionata dichiarazione: «Abbiamo accolto subito questa opportunità. La Lega Nazionale Dilettanti ha riconosciuto un’associazione locale come organizzatrice dell’evento: ci è sembrato giusto supportarla. Il materiale – palloni, porte – rimane comunque nel territorio, a disposizione delle nostre associazioni. È un modo per non farle spendere e per lasciar loro qualcosa anche dopo l’evento».

Poi aggiunge: «Ventimila persone l’anno, tra giocatori e familiari, consumano. Il marito gioca, la moglie beve una bottiglia di un nostro brand. Questo è l’indotto». E ancora: «Con lo stesso investimento per tre giorni saremo su Sky, sui giornali sportivi, in tutta Italia. Questo, signori, è marketing».

Il sindaco Cacciotto ha rincarato: «La città ha una vocazione innata per i grandi eventi. Lo sport è un attrattore turistico e un valore educativo. Stiamo lavorando su tutte le strutture sportive cittadine. Vogliamo un’Alghero che viva tutto l’anno». Un’idea ambiziosa, che si traduce in investimenti e visibilità. Ma che resta fragile se non accompagnata da una rendicontazione trasparente e da una strategia coerente.

Le domande, però, non si dissolvono nei sorrisi da conferenza stampa. In Consiglio comunale l’opposizione non ha perso tempo. Forza Italia ha presentato, giorni fa, un’interrogazione urgente, definendo il contributo “spropositato” e chiedendo spiegazioni sull’opportunità di un tale impegno economico. «Nel 2023 e 2024 – ricordano i consiglieri – la Fondazione ha speso meno di 10.000 euro per eventi internazionali come gli Europei e il Mundialito. Oggi si investe il 12% del bilancio per una Supercoppa nazionale».

La polemica non è solo politica. È questione di priorità. Perché mentre le piccole associazioni culturali o sportive si accontentano – o sono costrette ad accontentarsi – di contributi da 2.000 o 3.000 euro, sempre che lo si deliberi, un singolo evento riceve 144.000 euro, con una procedura straordinaria. La domanda, legittima, è: vale la pena?

Certo, il marketing conta. Ma può bastare qualche ora su Sky per giustificare una simile spesa? Quanto durerà l’effetto mediatico? E soprattutto: che beneficio concreto ne ricaverà la città, al netto di qualche brand sorseggiato da mogli in spiaggia?

L’evento partirà tra due giorni. I riflettori si accenderanno. Ma sulle cifre, sul metodo e sulle scelte strategiche, resteranno accese anche le luci dell’interrogazione consiliare. Perché la sabbia di San Giovanni non copre tutto. E le domande, come i palloni – stavolta – rimangono in città.

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