Abiti tradizionali femminili della Sardegna: Busachi

  All’interno del copioso materiale scritto, audio, video, fotografico, di natura demoetnoantropologica che ho acquisito in due decenni di viaggi e ricerche sul campo in Sardegna, un posto rilevante è occupato dall’abito tradizionale; e per i lettori della Gazzetta Sarda pubblico alcune schede con immagini descrittive tratte dal mio libro “Il Volto della Bellezza: donne in abito tradizionale sardo”. La porzione informativo-culturale che ho raccolto, e non ho concluso di farlo, sugli abiti tradizionali della Sardegna, ricopre l’ambito femminile e maschile, non tralasciando quelle tematiche strettamente legate al meraviglioso mondo del vestiario sardo: lingua sarda, gioielli, pani, strumenti musicali, pratiche sociali e religiose, documentazione orale e scritta; non di meno sono stati importanti gli interessantissimi lavori di altri studiosi e viaggiatori del passato e del presente, che mi hanno offerto una preziosa forma di confronto tra le loro conoscenze e le mie. 

  La seconda immagine della mia rubrica, mostra una ragazza che indossa l’abito tradizionale di Busachi: lo sguardo intenso e i lineamenti della bocca enfatizzano la semplicità e la bellezza del viso. Sul capo, si nota l’interessante velo, chiamato “su muncadore ‘e tullu”, che con l’aiuto di una spilla dorata di stile sardo, si adagia sul “cuccurinu” di tessuto che ricopre l’acconciatura dei capelli; il velo è ricamato con motivi simbolici floreali, cerchi, stelle, e la sua consistenza è il risultato di un’apprettatura con cui il tessuto viene inamidato, così da garantirgli la foggia desiderata e caratteristica di Busachi. Oro e coralli sono le componenti orafe dei gioielli indossati dalla ragazza, che indugiano sulla camicia finemente ricamata, e detta “cammìsa fine”. Il corallo è sempre stato considerato erroneamente come una pietra, ed è inevitabile vederlo nei corredi orafi sardi: il suo ruolo non è soltanto d’abbellimento, ma lascia intendere simbologie attribuite al potere di allontanare ogni sorta di male. Nell’immagine si intravedono anche il corpetto morbido, detto “pallas”, e il giubbetto di broccato magnificamente ricamato a motivi simbolici floreali, chiamato “gippone”. La prossima settimana, sarà la volta di Villagrande Strisaili.

Cultura

I papi.Storia e segreti: Sant' Antero (Papa dal 21/11/235 al 03/01/236)
  Molto vaghe le poche notizie su Antero. Greco di nascita, fu papa per pochi mesi, mentre era ancora vivo il «dimissionario» papa Ponziano nel suo esilio forzato in Sardegna: consacrato il 21 novembre del 235, morì il 3 gennaio del 236. Il Liber Pontificalis riporta che: ANTEROS [22.11.235-3.1.236], nato in Grecia, figlio di Romolo, ricop...

Riflettere: la luce del pensiero e l’eco della coscienza
Ci sono parole che si muovono in equilibrio tra due mondi, che oscillano tra significati fisici e astratti, tra la concretezza della materia e la profondità dell’anima. Riflettere è una di queste.La sua etimologia ci conduce al latino reflectere, composto da re- (indietro, di nuovo) e flectere (...

Contemplare: lo sguardo che diventa sacro
Vedere è il primo passo. Mirare è il desiderio che si slancia verso l'oggetto. Ma il culmine dell'atto visivo è contemplare, il guardare che si fa conoscenza, raccoglimento, quasi un rito sacro. Chi contempla non si limita a vedere, né a cercare: entra dentro ciò che osserva, lo abita, lo lascia parlare. È lo sg...

Abiti tradizionali femminili della Sardegna: Ollolai
  All’interno del copioso materiale scritto, audio, video, fotografico, di natura demoetnoantropologica che ho acquisito in due decenni di viaggi e ricerche sul campo in Sardegna, un posto rilevante è occupato dall’abito tradizionale; e per i lettori della Gazzetta Sarda pubblico alcune schede con immagini descrittive tratte dal mio libro “Il ...

Lupercalia: orge sacre, purificazione di Roma e il tempo sacro delle Idi
  Il 15 febbraio, mentre il calendario contemporaneo si affanna a trovare significati nelle convenzioni commerciali, l’antica Roma celebrava i Lupercalia, una delle festività più arcaiche e profonde della sua tradizione. Un rito di purificazione e rigenerazione, ma anche un legame con le origini mitiche della città, con il lupo, con il sangue,...

Lo sguardo delle parole: mirare, tra visione e tensione verso l'infinito
  Vedere è un atto passivo, il primo contatto con il mondo. Ma non basta. Lo sguardo può essere fugace, superficiale, inconsapevole. Ciò che conta, nella profondità del linguaggio e dell’essere, è mirare. Non limitarsi a osservare, ma indirizzare gli occhi con determinazione, con desiderio, con volontà. Mirare è un verbo ch...

San Valentino di Terni Vescovo e Martire Festa: 14 febbraio
  S. Valentino, prete della Chiesa Romana; si era dedicato in modo particolare, assieme a S. Mario e alla propria famiglia, al servizio dei martiri imprigionati sotto l'imperatore Claudio II. Valentino nacque a Interamna Nahars attuale Terni da una famiglia patrizia nel 176, fu poi convertito al cristianesimo e consacrato vescovo di Terni nel...

I papi.Storia e segreti: Ponziano (Papa dal 230 al 235)
  Ponziano (Roma, ... – Sardegna, 19 novembre 235) è stato il 18º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, che lo venera come santo. Fu papa dal 21 luglio 230 al 28 settembre 235, nonché il secondo ad abdicare dopo Clemente I. Secondo il Liber Pontificalis: «PONTIANO [230-28.9.235], nato a Roma, figlio di Calpurnius, tenne la sede pe...

Lo sguardo sulle parole: la resistenza della logosfera
C'è un'erosione in corso, e pochi sembrano accorgersene. La lingua si sfalda sotto il peso della ripetizione, dell'automatismo, della pigrizia mentale. Si parla molto, si dice poco. Il lessico si impoverisce, le sfumature scompaiono, i significati si accartocciano fino a ridursi a gusci vuoti. Viviamo nell'epoca dell'icono...

Lo sguardo delle parole: guardare, il verbo dell’intenzione
C’è un abisso tra vedere e guardare. Vedere è un atto involontario, un’impressione che si deposita sulla retina e giunge alla mente senza che il soggetto lo desideri. Guardare, invece, è una scelta. Guardare significa dirigere lo sguardo, scrutare, osservare con attenzione. Se il vedere è il primo stadio della conoscenza, il guardar...