Cagliari. Le epurazioni. Nella RAS. Dopo il pranzo di Sardara del 7 aprile 2021. Furono pesantissime. E, soprattutto, illecite. Erano i tempi in cui il Presidente sardista-salviniano Christian Solinas governava con l'aria del monarca. Quella riunione conviviale organizzata in epoca Covid arancione fu un abuso. Proprio perché la mobilità delle persone era condizionata da regole molto rigide. Tuttavia sanzionabili con una semplice contravvenzione. E non avvenne neanche quello. Ma si trattava di una riunione dal sapore politico, organizzata da alcuni personaggi vicini a Solinas ormai dissenzienti sulla sua gestione autoritaria. Per questo il furore dell'uomo di Salvini esplose con la massima virulenza sui giornali di regime. "Fuori dalla Regione chi ha partecipato al pranzo!", tuonò Solinas, cacciando o rimuovendo dagli incarichi numerosi funzionari e dirigenti non più nelle sue grazie.
Tra questi ci fu anche Antonio Casula, all'epoca Direttore Generale del Corpo Forestale. Fu rimosso dall'incarico e destinato a ruoli minori. Ma il dirigente ha intrapreso una lunga battaglia legale ottenendo prima il reintegro e ora - come scrive l'unione Sarda - un risarcimento di 90 mila euro per i danni subiti per l'ingiusto provvedimento. Che il giudice del lavoro di Cagliari, Andrea Bernardino, ha stabilito essere una pura ritorsione politica. Chi pagherà il danno? La Regione? Quindi, noi cittadini. Ma l'atto era politico e a far fronte dovrebbe essere la mano che ha compiuto quella prepotenza. Il sistema Solinas funzionò anche contro altri personaggi, tra i quali lo stesso portavoce del Governatore, cacciato sui due piedi. Quella vicenda, come ricordiamo, per mesi ebbe grande rilevanza, anche perché Solinas, dall'alto del suo potere e della influenza sui media, soffiava sul fuoco. Il pranzo è finito in una bolla di sapone. Circa quaranta commensali vennero identificati, nonostante un rocambolesco fuggi fuggi generale. Anche se rimane il dubbio che in diversi siano sfuggiti alla identificazione. Infatti in azione furono soltanto finanzieri spediti li, secondo fonti dell'epoca, grazie ad una "soffiata" partita proprio da un politico vicino a Solinas. Una brutta storia, finita pressoché nel nulla. Con conseguenze personali enormi per alcuni, colpiti dalla prepotenza politica sardista-salviniana. Mario Guerrini.