Cagliari. Emanuele Ragnedda. 41 anni, di Arzachena. Rampollo di una delle più celebri dinastie di produttori di vini della Sardegna. Nota sopratto per il Capichera, un vermentino gallurese di fama internazionale. Viveva in un paradiso dorato. Poi la follia inspiegabile con l'uccisione di Cinzia Pinna, 33anni. A colpi di pistola. Il corpo gettato tra i cespugli e ritrovato dopo più di 10 giorni. Un delitto che non ha ancora una spiegazione ufficiale. Anche se Ragnedda ha già confessato. Una vicenda che ha turbato l'intera comunità gallurese e l'intera Sardegna. E che ha svelato la allucinante personalità di questo assassino. Che dopo il delitto è andato in elicottero ad una festa. Come raccontano i giornali. Un femminicidio terribile. Che lascia ancora una volta sgomenti. E che, come sempre, pone l'accento sulla fragilità della psiche degli uomini. Che si esprime sulle donne con una incredibile tragicità. Scatenando ogni volta i mille perché del dramma. Mario Guerrini.