Niente servitù sui terreni a uso civico. È la posizione netta del Gruppo d’Intervento Giuridico, che ha inviato una segnalazione al Ministero della Cultura, alla Regione Sardegna e al Comune di Villacidro. Informata anche la Procura di Cagliari.
Al centro della contestazione c’è il provvedimento pubblicato sul BURAS lo scorso 24 luglio, che prevede la costituzione di una servitù a favore della società Das Villacidro srl per la realizzazione di una centrale eolica da 32 megawatt a Santu Miali, con terreni coinvolti anche a Serramanna.
Secondo l’associazione, il progetto tocca un’area appartenente al demanio civico di Villacidro, accertato ufficialmente nel 2005 e ribadito nel 2018. E qui la legge parla chiaro: i diritti di uso civico sono inalienabili, indivisibili, imprescrittibili. Non si vendono, non si cedono e non si perdono col tempo. Sono vincolati paesaggisticamente e destinati per natura ad attività agro-silvo-pastorali.
«Ogni atto che incida su questi diritti può essere adottato solo con precise condizioni, previa autorizzazione regionale e con un indennizzo destinato alla collettività», ricorda il GrIG. Nel caso specifico, sottolinea l’associazione, i titolari del diritto restano i cittadini di Villacidro, unici a decidere come utilizzare quelle terre.
Da qui la richiesta alla Regione e al Comune: avviare le azioni necessarie per recuperare la piena disponibilità del demanio civico e tutelare i diritti collettivi.
Una partita che non riguarda soltanto carte bollate e autorizzazioni, ma il rapporto fra comunità e territorio. Perché l’eolico, al netto delle retoriche verdi, non può poggiare le sue pale su diritti che la legge considera intoccabili.