È il 1962, siamo nella costa ogliastrina: una grossa porzione della parete di arenaria crolla, con un
rumore sorprendente, verso il mare. Un fragore scuote l'aria, ma ancora non si sa che, grazie a questo
evento naturale, uno dei paesaggi più ameni dell'Isola sta per vedere la luce. Ed ecco un varco, un
passaggio fatto di sassolini bianchi e meraviglia. Cala Goloritzé, una delle spiagge più fotografate e belle
del mondo - costantemente "rubata" per essere inserita in Grecia o altre mete turistiche (si sa, le cose
belle fanno sempre gola) -, è ufficialmente nata.
Insieme a Cala Mariolu e ad altre perle della costa baunese, Goloritzé è la dimostrazione più pura e
limpida si quanto il paesaggio, soprattutto quello un po' wild - con la sua guglia famosissima -, sappia
incantare gli occhi.
Un tratto di costa selvaggia, quello di cui stiamo parlando, che fa sgranare gli occhi a
chiunque la visiti.
Fondale che sembra brillare, grazie alle sorgenti carsiche sottomarine: il turchese sembra quasi irreale. E
non solo... Scogli che affiorano, archi di roccia e, come abbiamo detto prima, una guglia che fa sgranare
gli occhi: la piramide calcarea, alta 143 metri, domina l’intero paesaggio. Attorno, falesie imponenti, alte
500 metri, incorniciano la scena, mentre dietro ci sono la macchia mediterranea e una foresta di lecci e
corbezzoli.
Insomma, se questo non è il paradiso, cosa lo è?
Ci si arriva sia per terra, con un sentiero che segue il profilo frastagliato del Baunese, che per mare, con
barconi o gommoni: questo capolavoro della natura - monumento naturale protetto sin dal 1995 -,
costantemente inserito nella top ten di Trip Advisor, è da visitare.
Ah per i climer, c'è anche la parte più adrenalinica: sì, perché la guglia è una meta di culto per chi fa
dell'arrampicata una mission di vita. L'area è poi un importante punto di nidificazione del falco della
regina.