Angioni cun fenungu aresti AGNELLO CON FINOCCHIO SELVATICO

INGREDIENTI per 6 persone
· 500 grammi di carne d'agnello
· 500 grammi di pomodori freschi
· 1 cipolla grande
· 4 rametti di finocchio selvatico
· ½ bicchiere di olio d'oliva
· sale q.b.

PREPARAZIONE
Tagliate a pezzetti l'agnello e soffriggetelo nell'olio assieme a una grossa cipolla tagliata a striscioline.
Raggiunta la doratura desiderata aggiungete i pomodori freschi tagliati a pezzi. Continuate la cottura e per ultimi unite i finocchi selvatici e il sale.
Proseguite la cottura per ¾ d'ora circa.

Il comparto agricolo-zootecnico, e in particolare l'allevamento ovino, può essere considerato uno dei settori produttivi più importanti della Sardegna, non solo per quanto riguarda gli aspetti economici ma anche per i suoi risvolti sociali, culturali e storici. La pratica dell'allevamento degli ovini risale all'epoca della civiltà nuragica dell'Età del bronzo. Nel centro Sardegna, da numerosi scavi archeologici effettuati nei nuraghi della zona, sono stati rinvenuti
resti di ossa d'agnello ed utensili relativi alla produzione di formaggio pecorino risalenti a circa 3000 anni a.C., a testimonianza di questa antica tradizione. Altri ritrovamenti danno prova dell'utilizzo dell'agnello per la pratica di riti
religiosi sacrificali, come ad esempio la statuina rinvenuta a Serri di un orante che offre agli dei delle pelli di agnello, conservata oggi presso il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.

Oggi, con oltre 3 milioni di capi allevati, l'isola detiene più del 40% del patrimonio ovino nazionale. In Sardegna, quindi, la pastorizia risulta ancora piuttosto praticata ed è diffusa prevalentemente nelle zone centrali e interne,
grazie alle condizioni climatiche e ambientali decisamente favorevoli per i pascoli. La razza allevata è quella Sarda, specializzata nella produzione di latte e dalla quale si ricavano trentamila tonnellate di carne. La carne prodotta,
congiuntamente al latte trasformato in diverse varietà di formaggi, trova collocazione sul mercato prevalentemente come agnello da latte, macellato a circa un mese di vita ad un peso che si aggira intorno ai 10 kg.

Dal 2001 l'agnello di Sardegna è stato iscritto nell'elenco delle Indicazioni Geografiche Protette (I.G.P.) con Regolamento (CE) n. 138/01 della Commissione, mentre con decreto 28 ottobre 2005 del Ministero delle Politiche
Agricole e Forestali è stato riconosciuto formalmente il Consorzio per la Tutela della I.G.P. “Agnello di Sardegna”. Il Disciplinare di Produzione IGP garantisce che l'Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.) Agnello di Sardegna venga
riservata esclusivamente agli agnelli nati, allevati e macellati in Sardegna in regola con le norme dettate dal medesimo disciplinare relativamente all'origine, ai criteri di allevamento non intensivo, all'alimentazione completamente naturale, alle tipologie del prodotto (che si differenziano in base al peso), all'aspetto e alle qualità organolettiche, e perfino al confezionamento. Il Consorzio di Tutela dell'Agnello di Sardegna I.G.P. ha il compito di
tutelare il marchio e di vigilare sulla produzione e sulla commercializzazione degli agnelli e sull'uso dei contrassegni tipici e di origine.

La carne di agnello è un alimento ideale sia sotto il profilo nutrizionale che per quanto riguarda il gusto. È una carne molto tenera e magra, estremamente digeribile e ricca di proteine nobili. Questo la rende particolarmente
indicata nelle diete di tutti coloro che hanno bisogno di un alimento leggero ma ad alto valore energetico: ragazzi, sportivi, convalescenti. Inoltre è ricca di sapore e risulta squisita in tantissimi preparazioni, tutte semplici da cucinare.
Nonostante l'abbondanza di pascoli e della pastorizia ovina attualmente il consumo della carne d'agnello rimane comunque piuttosto secondario, per lo più in occasione delle festività, natalizie e pasquali.

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