La Sardegna non è solo mare e turismo. Da qualche anno esporta anche cervelli, algoritmi e startup. Ora lo farà su due palcoscenici di prima grandezza: lo Smart City Expo World Congress di Barcellona e il Web Summit di Lisbona. Quindici imprese innovative, selezionate da Sardegna Ricerche, porteranno il marchio dell’isola tra i protagonisti della tecnologia europea.
Due fiere, due mondi. A Barcellona si parlerà di città intelligenti, energia pulita e mobilità sostenibile. A Lisbona, di intelligenza artificiale, fintech e agritech. In entrambi i casi, la Sardegna si presenta come una piccola officina mediterranea di idee. La direttrice generale di Sardegna Ricerche, Carmen Atzori, la vede così: «Queste missioni non sono episodi isolati ma tappe di un percorso. Aiutiamo le imprese a crescere, a misurarsi con i mercati internazionali, a far tornare sul territorio il valore creato fuori». Un concetto semplice, ma rivoluzionario per un’isola che spesso esporta solo materie prime e giovani laureati.
Anche l’assessore alla Programmazione, Giuseppe Meloni, insiste sul punto: «Portare la Sardegna dentro il cuore dell’innovazione europea significa dare spazio al talento e alle idee. È un investimento sulla crescita del nostro ecosistema tecnologico». Tradotto: niente più periferia, almeno nel pensiero.
A Barcellona, la squadra sarda presenterà otto progetti legati alle città del futuro. Ci sono app che uniscono bus, treni e car sharing, serre intelligenti che regolano luce e temperatura da sole, software che aiutano i Comuni a snellire la burocrazia, e persino “batterie-serbatoio” a base d’acqua e zinco per conservare l’energia rinnovabile. È la Sardegna che non si lamenta dei ritardi, ma prova a inventarsi il rimedio.
A Lisbona, l’isola cambierà pelle e linguaggio. Qui si parlerà di cybersecurity, medicina digitale, droni agricoli e blockchain per la finanza. C’è chi usa l’intelligenza artificiale per leggere i dati di laboratorio, chi per proteggere dalle truffe online, chi per creare tutor virtuali nelle scuole. Non mancano idee curiose come Zephorum, una piattaforma che gestisce l’eredità digitale: i nostri account, le foto, la memoria virtuale. Persino Omero avrebbe apprezzato: la memoria, oggi, non si tramanda più con i versi ma con le password.
Sardegna Ricerche, con l’aiuto dell’Agenzia ICE, accompagna le aziende come un traghettatore dantesco verso i mercati globali. Non promette miracoli, ma opportunità. E per un’isola abituata a guardare il mare come confine, non è poco.
Perché alla fine, tra un tonno rosso e una riga di codice, la vera sfida della Sardegna resta sempre la stessa: passare dall’isolamento all’innovazione. E farlo senza perdere l’accento.