L’OPEC+ torna ad aprire i rubinetti. Da settembre, più petrolio sul mercato. Una scelta che, secondo il presidente di FederPetroli Italia, Michele Marsiglia, non è solo economica ma geopolitica.
«I paesi membri dell’OPEC+ hanno deciso di continuare fortemente la politica di maggior greggio sul mercato da settembre al fine di recuperare i livelli di produzione e non solo», spiega Marsiglia. Poi il colpo più duro: «Non è da sottovalutare la strategia che stiamo vedendo da parte dei paesi arabi. Nonostante il prezzo del petrolio non eccessivamente alto attestato tra i 65 e 68 dollari a barile per WTI e BRENT. L’OPEC+ cerca di far scendere se più i prezzi in modo da formare un ‘mercato discount’ che non tutti possono reggere ma solo la penisola arabica e la Russia».
La traduzione è semplice: chi ha spese basse può resistere, gli altri soccombono. «In questo modo – continua Marsiglia – saliranno le richieste di greggio ai paesi OPEC+ a danno di terzi che per costi di estrazione e produzione non potranno supportare la vendita di proprio greggio con le attuali quotazioni dei mercati internazionali».
Nessuna mossa casuale. L’obiettivo è affondare la concorrenza, non solo aumentare le vendite. E la chiusa non è meno significativa: «OPEC+ ha precisato che le ulteriori politiche alla produzione petrolifera saranno valutate in base alle diverse situazioni di mercato, parole da non sottovalutare».
Il messaggio è chiaro. Chi può permettersi di vendere a poco, comanda. Gli altri si arrangino.