Un colpo di spugna per rimodulare quelle che sono le aspettative. La società ha voluto cambiare volto attorno alla squadra, con il presidente Giulini pronto a lanciare il guanto di sfida. Il Cagliari non si accontenta di una risicata salvezza, ma ha intenzione di alzare un’asticella che negli ultimi anni è rimasta sul medesimo livello. Ed ecco che, oltre la guida tecnica, con annessi e connessi, anche un ds esperto come Angelozzi, che possa incidere sui rapporti in maniera più efficace. Anzitutto Giulini ringrazia i protagonisti dell’ultima cavalcata-salvezza: “Sono grato a tutti. Con mister Nicola abbiamo trovato l’obiettivo abbastanza rapidamente, vincendo nel ritorno tutti gli scontri diretti, anche se poi ci siamo trascinati la matematica fino al penultimo turno. Gli aspetti positivi sono più degli aspetti negativi”. Nonostante le tante voci che si sono susseguite, non ci sono nuovi investitori nella realtà rossoblù. Il presidente ammette: “Io credo che, con tutto il rispetto, non siano semplici le successioni nel calcio. Guardate Garrone alla Sampdoria, oppure Marino all’Olbia. Cellino mi disse che sperava di vendere la società a uno che la curasse con costanza, serietà, passione: io penso di esserci riuscito, con tutti gli errori, imperfezioni e dinamiche che possono susseguirsi in undici anni. Questo è un mondo dove un giorno sì e l’altro pure si presentano i Silvestrone o dei fondi dei quali non conosci le basi e i retroscena. Non c’è stato approccio con nessuno perché nessun vero gruppo forte ci ha avvicinati, negli ultimi anni 27 realtà ci hanno chiamato per discutere di una potenziale acquisizione. Ma poi, studiando la loro forza, abbiamo capito che non ci fossero le giuste componenti perché fosse un investitore utile al futuro del Cagliari Calcio”. Sensazioni positive per il futuro. Giulini ammette di averne: “Noi da Ranieri in poi abbiamo eliminato sempre di più persone che pensavano maggiormente a promuovere se stessi che a fare il bene del Club. Non parlo solo dello staff tecnico, ma di tutto il capitale umano che ruota intorno a una squadra di calcio. Io chiedo solo di avere fiducia in questa società, in questa squadra, in tutto il mondo Cagliari”.
E sull’addio di Bonato il patron è ermetico: “Da un po’ ci pensavamo. Da settimane, direi già dopo Napoli, avevamo capito che Nereo Bonato avrebbe preferito sostituire Nicola con un tecnico esperto. L’idea Angelozzi è nata confrontandomi con l’avvocato Antonio Romei ritornando dalla serata dal San Paolo. Volevamo un profilo che sapesse lavorare con i giovani, che avesse esperienza e che conoscesse bene sia la Serie A che la Serie B. Non abbiamo contattato nessun altro direttore sportivo e questo è importante. Ci siamo presentati a giugno con la forza per fare tre riscatti di grande valore e c’è un lavoro enorme alle spalle. Qualche operazione in uscita la faremo, come quella di Hatzidiakos appena annunciata, ma vogliamo anche costruire una squadra di livello per fare una bella stagione. L’obiettivo sarà tenere più giocatori forti possibili e comprando nel miglior modo possibile. Cosa mi aspetto da Pisacane? Che dia spazio alla fame di tanti giovani che vogliono dimostrare qualcosa e faccio l’esempio di gente come Obert e Luvumbo, così come Prati e Veroli, con quest’ultimo che torna a vestire la nostra maglia”.
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