C’è più educazione civica in tre ragazze con un pennello in mano che in molte aule istituzionali affollate da parole. Ieri pomeriggio, sul colle del Balaguer ad Alghero, non è andata in scena una protesta, né una cerimonia. È accaduto qualcosa di più raro: un gesto silenzioso, spontaneo, utile.
Matilde, Desirè e Steve — studentesse dell’Istituto d’Arte, del Roth e del Liceo Manno — si sono rimboccate le maniche e hanno deciso di restituire dignità a uno dei luoghi più suggestivi della città, vittima dell’ennesimo atto vandalico. Con pochi mezzi e molta volontà, hanno coperto gli sfregi che mani ignote avevano lasciato sulla pelle appena risanata del Balaguer, riportando decoro dove prima c’era solo disprezzo.
Presente anche il sindaco Raimondo Cacciotto, che ha voluto ringraziare di persona le giovani: «Grazie a nome mio e di tutta l’amministrazione per il vostro bellissimo gesto. Non mi stancherò mai di dire che i nostri giovani sono il bene più prezioso e, come tali, vanno supportati e accompagnati nel delicato percorso di crescita verso l’età adulta».
Non servono enfasi o retorica. In un tempo in cui si discute più di regolamenti che di responsabilità, il gesto di queste ragazze ha rimesso al centro la semplicità del buon esempio. Senza proclami, senza richieste. Solo con la convinzione che la città, prima di essere amministrata, dev’essere amata.
E ieri, sul colle del Balaguer, Alghero è stata amata sul serio.