Curioso furto ad Atzara: Il crocifisso 'Preso in Prestito' e l'Appello del Parroco

  Ad Atzara, durante la celebrazione di Autunno in Barbagia, si è consumato un atto che sembra sfidare la logica del sacro e del profano. Un piccolo crocifisso di bronzo, lungo appena 40 centimetri ma di grande valore affettivo per la comunità, è stato sottratto dall'altare centrale della chiesa di San Giorgio. 

  Un furto che ha scosso la quiete del paese del Mandrolisai, provocando sgomento e incredulità tra i fedeli. In questa strana vicenda, il parroco don Stefano Demontis emerge come un misto tra un detective e un confessore, lanciando un appello alla misteriosa figura che ha "preso in prestito" il crocifisso. Con parole che sembrano uscite da un romanzo di Graham Greene, invita l'autore del gesto a pentirsi e a "dare una soluzione rapida all'increscioso episodio", offrendo riservatezza e comprensione. Il crocifisso, come sottolinea don Stefano, "non ha un valore storico ed economico rilevante, ma un valore religioso e affettivo per la popolazione tutta".

  Qui, la questione non è tanto il valore materiale quanto quello simbolico, un legame profondo tra la comunità e la sua fede, rappresentato da quel piccolo pezzo di bronzo. Il sindaco di Atzara, Alessandro Corona, entra in scena supportando l'appello del parroco, ma con una nota di realismo pragmatico. Se la "persona che ha commesso il fatto" non dovesse cedere al richiamo del pentimento, la denuncia alle forze dell'ordine sarà inevitabile. Corona, in un'intervista, ribadisce l'importanza del rispetto per la comunità, che ha offerto ospitalità e cortesia ai visitatori, e spera che il crocifisso possa essere restituito. 

  Questo episodio, che si sarebbe potuto svolgere in qualsiasi altro luogo del mondo, assume un sapore unico nel contesto di Atzara, dove il furto di un semplice crocifisso si trasforma in una storia di comunità, di fede e di valori. Resta da vedere se questo appello riuscirà a toccare il cuore del ladro e a riportare il crocifisso al suo legittimo posto. Nel frattempo, il mistero persiste, fluttuando tra le strade di Atzara come una domanda senza risposta.

Cronaca

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