Missione compiuta. L’Italia di Gennaro Gattuso batte Israele 3-0 e conquista con una giornata d’anticipo la certezza matematica della qualificazione ai play-off. Una vittoria pulita, senza fronzoli, costruita con la pazienza e la concretezza che il nuovo commissario tecnico ha portato in Nazionale.
Gattuso sceglie la difesa a tre, orfana di Bastoni — fermato da un infortunio — con Calafiori e Di Lorenzo ai lati di Mancini, mentre Cambiaso e Dimarco presidiano le corsie. In avanti, coppia leggera ma pungente: Raspadori e Retegui. Israele, chiuso dietro la linea della palla, aspetta e prova a pungere in contropiede.
Il primo tempo scorre lento, quasi tattico, finché nel recupero arriva l’episodio che cambia tutto: Retegui dal dischetto non sbaglia e porta l’Italia in vantaggio. Si va al riposo con la sensazione che la partita sia ormai indirizzata.
Nella ripresa Gattuso cambia Raspadori con Pio Esposito, ma è ancora Retegui il protagonista: al 78’ ruba palla su una ripartenza avversaria e scarica un destro perfetto all’incrocio. Doppietta personale e partita virtualmente chiusa.
Nel finale c’è gloria anche per Gianluca Mancini, che di testa trova il 3-0 al 93’. Triplice fischio e qualificazione in tasca.
Gattuso, per ora, non sbaglia un colpo. La sua Italia è diretta, compatta, capace di fare la partita e non subirla. Fraseggi stretti, pressing alto, mentalità offensiva. È un’Italia che non si accontenta, che gioca per vincere. Ora l’obiettivo si chiama novembre: testa all’ultima gara, ma la certezza è già nel sorteggio di marzo. E come direbbe lui, “non è finita, si lavora ancora”.