13ª Tappa Tour: Il ritiro di Roglic, Philipsen vince in volata lunga

165,3 km con 1719m di dislivello e appena 337m di altitudine massima con la pendenza massima al 7,8%, 2 GPM di 4ª categoria ed un traguardo volante dopo 88,5 km percorsi. La notizia del giorno è il ritiro di Herrada e soprattutto di Roglic, che non ha preso il via della corsa gialla per le conseguenze della caduta di ieri. In teoria tappa per velocisti ma chissà… Dopo 7,5 km di trasferimento, nei quali c’è un problema meccanico per Turgis, lo aspetteranno. Alle 13:47 i corridori partono con la il via ufficiale, e subito Campenaerts prova ad allungare, in tanti in questa strada in salita ci provano, tra loro anche Van Der Poel ed il solito Abrahamsen, tanti scatti ma nessuno riesce a fare la differenza. Alle 13:52 un gruppo nutrito di 15 atleti riesce a prendere un poco di margine, tra loro Adam Yates e De Lie, a -161,3 km hanno già preso 12” di margine, altri nomi di spicco nella figa sono Jan Tratnik, Mohoric, Geniets, Grégoire, Fuglsang, Lazkano Abrahamsen e Davide Ballerini. Sono in tutto 19 questi corridori. A -159,6 km si mette la Visma a tirare, mentre si allungano altri. Adam Yates in testa cerca di portarsi via un piccolo drappello, ed a -157,7 km la Jayco AlUla parte all’inseguimento in gruppo, 23” di vantaggio per i battistrada, fuga che non sembra ancora decollare, in 23 in testa alla corsa ora, che a -155,8 km riescono ad avere appena 35” a -153,1 km Ayuso in coda al gruppo in difficoltà, mentre Burgaudeau che era nella fuga perde ora contatto che ritrova a -143,5 km. Dopo appena 2 km, la fuga guadagna una manciata di secondi arrivando però a un massimo di 43”, Van Aert comincia a tirare il gruppo, il risultato è che si forma un buco con un ventaglio, gruppo dunque spezzato in una decina rimasti nel gruppo dei migliori, Pogacar Evenepoel e Vingegaard sono ancora li. Arriva alle 14:22 la notizia del ritiro di Ayuso. Il ritmo folle di van Aert riporta il gruppo maglia gialla a - 135,4 km a 21” dai battistrada. Jan Tratnik si rialza, dal gruppo di testa ed aspetterà il gruppo maglia gialla, il secondo gruppo ha tra i corridori Rodriguez della Ineos che quindi lavora per riportarsi sul gruppo dei big. A -133,7 km questo secondo gruppo recupera arrivando a soli 10” dal gruppo Pogacar. A -129 km 40” per i fuggitivi, in testa al gruppo si collabora per ricucire, vantaggio che nonostante questo sale a 51” a -123,2 km. A -120,7 i battistrada guadagnano ancora, 1:00 per loro ed il vento potrebbe diventare protagonista. A -112,5 il gruppo torna compatto e quindi la UAE si disinteressa rispetto alla fuga, lasciando l’onere di controllare la corsa alle squadre che non hanno centrato la fuga di giornata. Si avvantaggiano tra i fuggitivi Magnus Cort con Kwiatkowski, Bernard e Grégoire, che trovano scomoda la presenza di Yates nella fuga. Si stacca a -91,8 km Powless dal gruppo di inseguitori. A -85 km cambio di bici per De Plus, mentre la testa della corsa di 4 corridori ha 40” sui primi inseguitori, 49” da Powless che si rialza, ed il gruppo a 1:24. Al traguardo volante i punti vanno tutti ai fuggitivi, col gruppo che non riesce a riprendere i contrattaccanti prima. A -74,1 km prova ad andare via dai contrattaccanti Ballerini con Magnus Cort. I 4 uomini al comando hanno 49” sui contrattaccanti, a -72,4 km partono scatti nel gruppo degli inseguitori, falliscono ma ci tenta anche De Lie, gruppo che gioca al gatto col topo con i contrattaccanti, in questo frangente. A -69,3 km ripresi gli inseguitori da parte di un gruppo agguerritissimo che spende energie, che potrebbero pagare domani, per riprendere Yates, che infatti viene riassorbito. Gruppo a 1:22 a -62,4 km. A -60 km si forma un ventaglio in gruppo con gli uomini di classifica che alzano il ritmo e non si fanno sorprendere. In testa la Visma che ha tentato un’azione con la collaborazione di Evenepoel, dunque, per cercare di sorprendere gli altri big, fuggitivi che vedono quindi il ritardo del gruppo a soli 41”. Tadej Pogacar tenta un attacco a -55,1 km poi desiste vedendo che non riesce a far la differenza. Gruppo ormai a 13” rispetto ai fuggitivi. Anche Cavendish tra le vittime del ventaglio, si trova nel secondo gruppo portato via da questo ventaglio, che tirano a tutta a 50”. Gruppo maglia gialla a soli 10” dalla testa della corsa a -52,4 km. A -48,6 km ripresi i 4 battistrada dal gruppo maglia gialla. Il secondo troncone del gruppo a 43” e gruppo Cavendish a 1:26. A -39,4 km azione di Abrahamsen Campenaerts, Healy e Van Gils che si portano avanti per i punti del primo GPM, poi rialzatisi, Carapaz e Johannessen rilanciano l’azione e gruppo a -37,6 km con 11” di ritardo e gruppo Cavendish alla deriva a 3:45, velocisti ora in difficoltà, a -35,6 km si trovano a 39”. Problema meccanico per Bardet col cambio bloccato a -30,1 km. All’ultimo GPM di giornata a -29 km transita per primo Johannessen, come per quello precedente. Qualche velocista è ancora in gruppo, rimasti fuori dai giochi Groenewegen Bennet, Kristoff, Welten, Van Den Berg a 1:28 e Gaviria e Cavendish ormai alla deriva. A -26,7 km a fare il ritmo la Alpecin, i velocisti rimasti vogliono giocarsi la volata sfiancando le ruote veloci pure. Gruppo a 19” a -23,2 km. Gruppo che si apre a -19 km quando torna compatto e Stuyven prova ad attaccare e partono al contrattacco anche in gruppo. La Visma a tirare mentre si sono allungati Stuyven, Van Moer e Grellier che prendono 5” a -16,7 km. Alle 16:52 arriva anche la notizia che la neutralizzazione sarà ai -5 km. Intanto a -14,8 Stuyven rilancia l’azione, si porta dietro Van Moer, e lascia indietro Grellier che è già sfinito e viene ripreso dal gruppo a tutta con la Visma in testa per Van Aert. Raggiunti da Burgaudeau gli attaccanti con Laporte, sono in 4 gli uomini al comando, ma dura poco, Burgaudeau rilancia l’azione e lascia qualche metro indietro gli altri fuggitivi. Ma vengono ripresi tutti dal gruppo tirato forte a -9 km. Stuyven si muove di nuovo con Laporte a ruota, esce anche Van Gils a -7,7 km. Gruppo compatto, o almeno quel che ne resta, a -7 km. Cominciano a formarsi i primi treni dei velocisti. A -4,4 km riprende la testa del gruppo la UAE. E Gaudu si stacca a -4 km. Si portano nelle prime posizioni i treni dei velocisti rimasti a -3,3 km. Abrahamsen parte a -3,1 km, una trentina di metri per lui che tenta di mettere nel sacco i velocisti, ripreso a -2,4 km. Brutta caduta a 500 metri dall’arrivo che coinvolge Capiot, Zingle, Boi e De Lie, rimangono pochi superstiti. Parte Philipsen a 250 metri, con una lunghissima volata e riesce a vincere contro Van Aert che riesce ad affiancarlo ma mai a superarlo! Terzo Ackermann, quarto Girmay e chiude nei primi dieci anche Pogacar.

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