I sardi alle Olimpiadi: Presentazione del libro di Marcello Atzeni

  Il prossimo mercoledì 24 luglio alle 19:00, nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari, si terrà la presentazione del libro "Quattro mori a cinque cerchi: i sardi alle Olimpiadi dal 1908 al 2024", scritto da Marcello Atzeni, noto autore Rai e collaboratore de L'Unione Sarda e di altre testate isolane. Questo volume, una sorta di almanacco, raccoglie le storie degli atleti sardi che hanno partecipato ai Giochi Olimpici, offrendo un viaggio nel tempo che parte dal 1908 e arriva fino al 2024. 

  Ad arricchire il libro, un messaggio di apertura di Giovanni Malagò, Presidente nazionale del CONI e membro del CIO, che celebra il valore e l'impegno degli sportivi sardi. Durante la presentazione, Marcello Atzeni dialogherà con Paolo Mastino, giornalista Rai e presidente dell'USSI, offrendo un'opportunità unica per approfondire la storia e le curiosità legate agli atleti sardi e alle loro imprese olimpiche. Un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di sport e storia, e per chiunque voglia conoscere più da vicino le eccellenze sarde che hanno lasciato il segno alle Olimpiadi.

Cultura

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Abiti tradizionali femminili della Sardegna: Ollolai
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I papi.Storia e segreti: Ponziano (Papa dal 230 al 235)
  Ponziano (Roma, ... – Sardegna, 19 novembre 235) è stato il 18º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, che lo venera come santo. Fu papa dal 21 luglio 230 al 28 settembre 235, nonché il secondo ad abdicare dopo Clemente I. Secondo il Liber Pontificalis: «PONTIANO [230-28.9.235], nato a Roma, figlio di Calpurnius, tenne la sede pe...

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C'è un'erosione in corso, e pochi sembrano accorgersene. La lingua si sfalda sotto il peso della ripetizione, dell'automatismo, della pigrizia mentale. Si parla molto, si dice poco. Il lessico si impoverisce, le sfumature scompaiono, i significati si accartocciano fino a ridursi a gusci vuoti. Viviamo nell'epoca dell'icono...

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Esiste un primato della vista nel modo umano di abitare il mondo. Più che attraverso il tatto, più che attraverso l’udito o il gusto, è mediante gli occhi che l’universo ci si manifesta. Vedere significa esistere, significa riconoscere, e dunque comprendere. Non è un caso che il nostro stesso linguaggio sia intessuto di metafore visive: "hai cap...