A forza di parlare di spopolamento, la Sardegna rischia di rimanere senza chi ne possa parlare. I numeri lo dicono meglio di mille convegni: 8.300 residenti in meno in un anno, oltre 18 mila morti contro appena 7 mila nascite. È l’isola che invecchia, che si svuota, che guarda i suoi giovani partire con un biglietto di sola andata.
Da qui l’idea del gruppo “Uniti per Todde”, che a Nuoro, nella biblioteca Satta, ha presentato il progetto “Sardinia Family”, una proposta di legge per mettere ordine nel groviglio di misure a favore delle famiglie. Dodici articoli per creare distretti territoriali, uno sportello unico, una Carta sarda per le famiglie con agevolazioni e tariffe ridotte. In sostanza: meno burocrazia, più concretezza.
La presidente della Regione Alessandra Todde è andata dritta al punto: «Da tanti anni guardiamo alle misure adottate in altri territori, come il Trentino, dove queste politiche funzionano. Anche in Sardegna si sono fatti passi avanti — penso al Comune di Alghero, apripista in questo campo — ma un Comune da solo non basta. Per sostenere davvero le famiglie non basta stanziare risorse: bisogna garantire che le misure siano concrete e producano risultati». E aggiunge, con tono pragmatico: «Vogliamo che i nostri giovani si sentano nelle condizioni di pensare al proprio futuro e di rimanere in Sardegna, superando la precarietà che alimenta la paura del domani».
Un’idea che trova terreno fertile nel lavoro già avviato. Come ha spiegato Giovanni Deiana, direttore generale della Presidenza della Regione: «Dal 2020 collaboriamo con la Provincia di Trento e con il Comune di Alghero su politiche innovative per il benessere delle famiglie. Fra le misure realizzate: il bonus asili nido gratis fino a 40 mila euro di Isee, il bonus bebè e la misura Sine Limes, che finanzia fino a 8 mila euro all’anno per servizi di cura e assistenza. Se la legge Cocco verrà approvata, avremo finalmente uno strumento strutturale per le politiche familiari».
Il primo firmatario, Sebastian Cocco, non si nasconde dietro gli slogan: «Serve una cabina di regia che metta ordine in una situazione frammentata e affronti il declino demografico. Solo nell’ultimo anno abbiamo perso una città grande come Macomer». E conclude con un richiamo ai numeri: «Ogni anno destiniamo circa 60 milioni di euro alle famiglie, ma non basta. Non servono bonus una tantum, servono politiche stabili».