La vicenda della San Martino torna al centro del dibattito. A sollevare il caso è l’ex consigliere regionale e attivista del Partito Sardo d’Azione, Tore Piana, che denuncia la situazione degli impianti di imbottigliamento dell’azienda, di proprietà della Città Metropolitana di Sassari.
Secondo quanto riportato, le apparecchiature acquistate nel 2020 sarebbero in fase di smontaggio da parte della società di leasing, con la prospettiva – ancora non confermata – di un trasferimento in Albania. Una prospettiva che, per Piana, avrebbe conseguenze gravissime: «Senza impianti di imbottigliamento la ripresa produttiva appare praticamente impossibile».
L’ex consigliere ricorda che i pozzi risultano tuttora attivi e mantenuti in efficienza, mentre gli immobili versano in condizioni di degrado, aggravate dalla presenza di coperture in eternit sui tetti. «Va ricordato – sottolinea – che la Città Metropolitana di Sassari è proprietaria degli immobili, dei pozzi e della concessione mineraria dell’acqua».
Da qui l’appello al sindaco e presidente della Città Metropolitana, Giuseppe Mascia: «Valuti urgentemente la possibilità di bloccare il trasferimento degli impianti di imbottigliamento, assumendo una delibera di impegno con la società o le società di leasing proprietarie. Questo anche in virtù del diritto di prelazione derivante dal mancato pagamento di alcune mensilità di acquisto o noleggio».
Secondo Piana, una misura di questo tipo consentirebbe di congelare ogni operazione in attesa della pubblicazione del bando per l’assegnazione della gestione pluriennale a nuovi potenziali investitori. «Sarebbe l’unico modo – osserva – per salvare l’azienda, tutelare i 17 dipendenti e riportare l’acqua San Martino sulle tavole dei sassaresi».
Il suo intervento, chiarisce, «non ha carattere polemico, ma nasce da uno spirito di collaborazione e dalla volontà di difendere un patrimonio del nostro territorio, evitando che un bene di grande valore per Sassari e la sua comunità venga disperso o addirittura trasferito fuori dall’isola».