Il progetto per la nuova caserma dei Vigili del Fuoco ad Alghero, atteso da anni e recentemente al centro dell’attenzione per il sopralluogo tecnico effettuato nell’area di La Scaletta, si carica ora di tensione politica e istituzionale. A sollevare il caso è Christian Mulas, consigliere comunale e Presidente della Commissione Consiliare Protezione Civile, che in una nota interviene duramente sui modi in cui si è svolta l’iniziativa.
«Un'iniziativa tanto importante e attesa dalla comunità avrebbe meritato il coinvolgimento formale delle istituzioni preposte, a partire dall'Amministrazione comunale, la Commissione competente e, soprattutto, il Sindaco, che rappresenta il primo cittadino e la massima autorità in ambito di protezione civile locale» – afferma Mulas, esprimendo “profondo disappunto” per l’assenza delle istituzioni comunali durante l'incontro tecnico, a fronte della sola presenza di esponenti della Lega, tra cui Michele Pais.
Il consigliere non nasconde il malumore e definisce l’accaduto “inaccettabile”, denunciando una modalità che «appare quanto meno inopportuna e rappresenta un evidente sgarbo istituzionale». Per Mulas, un sopralluogo su un'opera strategica per la sicurezza pubblica non può trasformarsi in un momento “piegato a logiche di parte”, dove si esclude il confronto e si ignorano le prerogative istituzionali.
Con parole nette, il Presidente della Commissione sottolinea che «il rispetto delle istituzioni e delle procedure è fondamentale, soprattutto quando si parla di opere strategiche per la sicurezza della comunità. La Protezione Civile è un ambito che richiede collaborazione, condivisione e trasparenza, non passerelle di parte».
Mulas conclude con un appello alla correttezza istituzionale: «Confido che in futuro si eviti il ripetersi di simili episodi e si restituisca il giusto decoro e rispetto alle istituzioni, nell’interesse esclusivo della cittadinanza».
Il clima intorno alla nuova caserma si complica dunque sul piano politico. Se da una parte si registra l'accelerazione del progetto – finanziato per 5 milioni di euro grazie all’intervento del Ministero delle Infrastrutture – dall'altra si apre ora un fronte delicato sul piano dei rapporti istituzionali locali, che potrebbe condizionare il prosieguo del percorso.