Sassari, finto carabiniere tenta di truffare tre anziani: arrestato dopo una colluttazione

Si è presentato come un tenente dei Carabinieri, ma era solo un truffatore in divisa immaginaria. A Sassari, nella serata di martedì 4 novembre, i militari della Compagnia locale hanno arrestato un uomo sorpreso in flagranza di reato mentre cercava di raggirare alcuni anziani con la solita truffa del “finto incidente” e del “controllo dei gioielli”.

Il copione è noto ma sempre efficace: telefonate a donne sole, voce sicura, tono autoritario. L’uomo sosteneva che la loro auto fosse stata clonata e usata per una rapina, e che per evitare guai avrebbero dovuto mostrare denaro e gioielli a un consulente “inviato dall’Arma”. In caso contrario — minacciava — sarebbero scattate perquisizioni e arresti.

Alla Centrale Operativa dei Carabinieri, però, qualcuno non ha abboccato. Un militare, intuito l’inganno, ha mantenuto la calma e rassicurato le vittime, ottenendo preziose informazioni sul luogo dell’incontro. Nel frattempo, una pattuglia in borghese è piombata nel quartiere, trovando il presunto truffatore sotto casa di una delle donne.

L’uomo, che indossava cappellino, occhiali scuri e giaccone col bavero alzato, ha cercato di fuggire colpendo uno dei militari all’addome. Ma è stato bloccato pochi metri dopo, con ancora un auricolare nell’orecchio: probabilmente in contatto con i complici, rimasti al telefono con le vittime designate.

Durante l’interrogatorio, l’arrestato ha provato a giustificarsi sostenendo di trovarsi in zona per “vendere pomodori”. Peccato che non avesse né cassette né auto.

Su disposizione della Procura di Sassari, l’uomo è stato portato nel carcere di Bancali e poi sottoposto all’obbligo di firma in provincia di Napoli. Le indagini continuano per rintracciare i complici.

E, come ricordano gli stessi Carabinieri, le Forze dell’Ordine non chiedono mai soldi, né mandano emissari a casa. Chiunque si trovi in una situazione simile deve chiudere la porta, chiamare un familiare e comporre subito il 112.

Perché un truffatore può imitare una divisa, ma la giustizia — quella vera — prima o poi suona al suo citofono.

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