San Gavino – In un mondo segnato da 56 conflitti armati, il numero più alto dalla fine della Seconda guerra mondiale, la diocesi di Ales-Terralba promuove un momento di riflessione collettiva. Venerdì 12 settembre, alle 18, il Centro Pastorale diocesano di via Diana ospiterà il convegno “Comunicare la speranza. Dare un futuro ai bambini”.
La guerra oggi non risparmia nessuno, ma sono i civili, le donne e soprattutto i bambini a pagarne il prezzo più alto. Nel solo 2024 si contano oltre 233 mila morti, un dato che probabilmente sottostima la realtà. In molte zone la fame è diventata arma di guerra, e si muore perfino in fila per ricevere un pezzo di pane.
Il convegno proverà a rispondere a domande difficili: come raccontare la speranza a Gaza, in Afghanistan, in Siria? Come dare voce ai sogni dei bambini che crescono tra le macerie in Ucraina, Libia o lungo le rotte migratorie?
Interverranno Andrea Iacomini, portavoce UNICEF Italia, e Francesca Ghirardelli, giornalista di Avvenire, entrambi testimoni diretti di scenari in cui la libertà è negata ma dove resiste il bisogno di futuro. Saranno presenti anche il vescovo di Ales-Terralba, mons. Roberto Carboni, Simonetta Selloni (Assostampa Sarda), Roberto Comparetti (FISC Sardegna) e Andrea Pala (UCSI Sardegna).
L’iniziativa è organizzata dalla Fondazione Santa Mariaquas insieme a diverse realtà diocesane e associative. “Il compito dei giornalisti – sottolineano i promotori – può essere determinante: non solo denunciare ingiustizie, ma raccontare resilienza, coraggio e voglia di vivere. Per fare del giornalismo un segno di speranza”.
Dal Sahel al Corno d’Africa, da Haiti al Myanmar, la violenza sembra non conoscere confini. Il convegno di San Gavino vuole essere un piccolo passo per ricordare che cambiare il mondo è possibile, una parola alla volta.