Prima la denuncia pubblica, poi le minacce anonime. È accaduto a Donato Capuano, presidente del Comitato Tangenziale 291, impegnato da settimane nel chiedere modifiche al tracciato della nuova tangenziale Alghero Nord, opera viaria collegata alla "4 corsie" da Olmedo. A far emergere pubblicamente il caso era stato un video-intervento pubblicato da Alghero News il 7 aprile, a firma del giornalista Stefano Idili, nel quale Capuano illustrava le numerose criticità sollevate dai residenti del quartiere Carmine e Carmine 2.
«Il progetto della nuova tangenziale – spiegava Capuano – presenta numerose criticità, condivise tra l’altro anche dall’amministrazione comunale e dal sindaco. Tra queste: l’allungamento del tragitto per raggiungere l’ospedale, la maggiore congestione del traffico da e verso le spiagge, l’isolamento di quartieri come il Carmine o Carmine 2, dove è prevista la chiusura dell’unico ingresso». Il comitato, costituito da cittadini di diverse zone della città, ha incontrato nelle scorse settimane anche l’assessore all’Urbanistica Roberto Corbia, il consigliere regionale Valdo Di Nolfo e il sindaco Raimondo Cacciotto, chiedendo modifiche concrete e percorribili.
Tuttavia, il confronto civile ha subito una grave deviazione. Pochi giorni fa, come raccontato dallo stesso Capuano in un video pubblicato sui social ieri 29 aprile, è stata recapitata nella sua cassetta della posta una lettera anonima con gravi minacce. «Hai rotto il ca... con questa tangenziale. Stai attento, se non vuoi morire in tangenziale», recitava il messaggio. Capuano ha immediatamente sporto denuncia ai Carabinieri.
«Se ho ricevuto una minaccia, forse è perché ho toccato interessi troppo grandi per qualcuno – ha detto – oppure qualcuno si diverte a fare lo sciocco. Non so, comunque non mi fermo. Io continuo a camminare a testa alta, senza paura e con la voglia di lottare per il bene di Alghero». Parole ferme, alle quali ha fatto seguito una pioggia di attestati di solidarietà.
Il primo è arrivato proprio dal sindaco Raimondo Cacciotto: «Esprimo a Donato Capuano tutto il sostegno e la solidarietà per l’atto vile perpetrato ai suoi danni. Siamo di fronte a un inaccettabile attacco ai fondamenti della democrazia. Una società che si considera civile deve garantire a tutti la possibilità di esprimere il proprio pensiero, anche nel dissenso, attraverso il confronto e il dialogo».
Non meno dura la presa di posizione del Partito Democratico, con una nota firmata dal segretario cittadino Enrico Bachisio Daga: «Minacciare chi si impegna, a titolo volontario e con spirito civico, significa colpire al cuore i principi della nostra convivenza civile. È un attacco alla libertà di parola, al diritto al dissenso. Chi usa il linguaggio della violenza si pone fuori dalla società civile. A Donato va il nostro pieno sostegno umano e politico».
Le indagini sul messaggio minatorio sono ora affidate ai Carabinieri. Ma su una cosa Donato Capuano è stato chiaro: «La legalità non si minaccia, si difende».