Il crollo parziale del tetto della struttura EGIS di
Fertilia, avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 marzo, non è stato un
evento improvviso, ma la conseguenza diretta di un abbandono
strutturale che la comunità locale denuncia da anni. L’edificio, di
proprietà mista tra il Demanio regionale e privati, era già
stato dichiarato inagibile per gravi problemi statici, ma senza che
si fosse mai intervenuti per impedirne il deterioramento. L’edificio EGIS non è
una costruzione qualunque. Oltre a essere parte della memoria storica della
borgata fondata nel 1936, ospitava al suo interno una biblioteca con
documenti di grande valore storico e culturale, raccolti negli anni e
considerati un patrimonio per l’intera comunità. La sua chiusura, avvenuta
diversi anni fa per motivi di sicurezza, non ha però portato a interventi di
recupero. Anzi, il degrado è proseguito fino al crollo. Il Comitato di
Quartiere Fertilia-Arenosu, affiancato da altre associazioni locali, aveva più
volte lanciato l’allarme. Le richieste di intervento erano state avanzate
ufficialmente alle istituzioni competenti, ma la risposta è
stata l’inerzia, fino al cedimento della copertura. Ora il danno è fatto.
Le macerie, oltre a rappresentare un pericolo per la sicurezza, pongono un
altro interrogativo: il patrimonio librario e documentale all’interno
dell’edificio è stato compromesso? Non è ancora chiaro se il materiale
contenuto nella biblioteca abbia subito danni diretti, ma il fatto stesso che
si trovi in un immobile collassato rende urgente un'azione di recupero.
A seguito del crollo, è stato effettuato un sopralluogo
immediato da parte del dirigente del Demanio regionale per il Nord
Sardegna, l’ingegner Giovanni Spanedda, accompagnato da funzionari e tecnici.
Durante l’ispezione, è stato affidato in via d’urgenza l’incarico per la
messa in sicurezza e la manutenzione immediata dell’edificio. Ma il crollo di
via Cherso ha portato l’attenzione anche su altre strutture. Il sopralluogo ha
infatti coinvolto diverse proprietà regionali nella borgata di
Fertilia, confermando una situazione di degrado diffuso. A prendere
posizione è stato anche il consigliere regionale Valdo Di Nolfo, presente
al sopralluogo e da tempo impegnato sulle problematiche dei beni immobiliari
nelle borgate algheresi. "Anni di incurie, che non riguardano solo
questa palazzina, ma diverse strutture storiche della borgata di
Fertilia", ha dichiarato. "Dobbiamo essere grati di aver evitato
la tragedia. La Regione deve intervenire e porre rimedio dopo anni di abbandono
totale. Il mio impegno in tal senso è totale. Continuerò a lavorare per far sì
che la difficile situazione delle borgate algheresi venga finalmente
affrontata".
Il crollo ha innescato una reazione durissima da parte della
comunità locale, che ha inviato una lettera aperta alla Dott.ssa Carla
Sassu, Coordinatrice del Settore Patrimonio di Sassari. Un documento che non si
limita a chiedere interventi, ma mette sotto accusa l’intera gestione del
patrimonio immobiliare della Regione. "Scriviamo questa lettera
spinti da un profondo senso di amarezza e frustrazione, ulteriormente acuito
dall’ultimo episodio di crollo del tetto della struttura EGIS di Fertilia.
Questo evento rappresenta non solo un danno materiale gravissimo, ma anche una
ferita aperta nel cuore della nostra comunità e un simbolo dell’abbandono delle
nostre risorse culturali e storiche", si legge nel testo. La lettera non
lascia spazio a interpretazioni: il degrado è generalizzato, e il timore è
che, senza interventi immediati, altri edifici possano subire la stessa
sorte.
La comunità pone tre richieste precise alla Regione:
1. Messa in sicurezza e
restauro immediato della struttura EGIS, con particolare attenzione alla
biblioteca.
2. Un piano di manutenzione
strutturato per tutti gli edifici pubblici della borgata, per evitare
nuovi crolli.
3. Un impegno chiaro e
vincolante, con tempistiche definite e trasparenza sulle scelte progettuali.
Non solo. La lettera chiama direttamente in causa la
gestione regionale, ponendo un interrogativo scomodo: "Aspettiamo che
facciano la stessa fine anche gli altri edifici di cui siete proprietari? Non
bastava un solo 'Palazzo Doria'?". E ancora: "Troppi beni
pubblici della Nurra di Alghero versano in condizioni di degrado, senza che ci
siano stati interventi risolutivi nonostante le innumerevoli segnalazioni
avanzate con il massimo impegno dai comitati locali e dalla cittadinanza".
A firmare la lettera, oltre al Comitato di Quartiere
Fertilia-Arenosu, sono:
- CCN
Fertilia - Centro Commerciale Naturale
- Comitato
Festeggiamenti San Marco - Fertilia
- Associazione
Egea - Un Faro sulla Memoria
- A.N.V.G.D.
- Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia - Comitato Provinciale
Sassari-Fertilia
- E.Gi.S.
- Ente Giuliano di Sardegna
Se il sopralluogo e il primo intervento sulla struttura EGIS
sono una risposta immediata, resta da vedere se la Regione darà seguito
alle promesse di intervento strutturale. L’elenco delle proprietà pubbliche in
condizioni critiche è lungo, e il rischio è che si continui a intervenire
solo quando il danno è già avvenuto. Il crollo di Fertilia è un
segnale chiaro: l’inerzia politica e burocratica non è più tollerabile. Ora
spetta alla Regione decidere se rispondere con un cambio di passo
concreto o se lasciare che il patrimonio delle borgate algheresi continui
a sgretolarsi nell’indifferenza