Strada Sassari-Olbia: tempo di medaglie politiche, ma la polemica non si ferma

  L’apertura dell’ultimo tratto della strada Sassari-Olbia, celebrata come un traguardo epocale per la viabilità della Sardegna, si è presto trasformata in un campo di battaglia politico, dove ogni schieramento rivendica il proprio contributo e non risparmia critiche agli avversari. L’ex assessore ai Lavori Pubblici della giunta Soru (2004-2009), Carlo Mannoni, ha sollevato il caso, accusando l’attuale assessore Antonio Piu di aver dimenticato chi per primo studiò il tracciato e dispose i primi finanziamenti: “Possibile che l’assessore regionale dei Lavori Pubblici, in occasione dell’apertura dell’ultimo tratto, abbia dato atto a Cappellacci di aver finanziato l’opera, scordando però il lavoro svolto dalla giunta regionale di centrosinistra guidata da Renato Soru? Nel 2005 si parlò per la prima volta di questa strada con uno studio di fattibilità che predisposi e presentai ai sindaci del Nord Sardegna. Nel 2007, con l’accordo con il ministro Di Pietro, destinammo 370 milioni alla nuova arteria e inserimmo l’opera tra quelle prioritarie.”

  Mannoni ha ripercorso il lungo iter progettuale e burocratico della Sassari-Olbia, sottolineando come i primi passi decisivi furono compiuti sotto la sua gestione. “Ognuno ha fatto la sua parte,” riconosce, “ma trascurare chi avviò il progetto è una mancanza di memoria storica che non rende giustizia al lavoro svolto.” Non è mancata la replica di Antonio Piu, attuale assessore ai Lavori Pubblici, che ha rigettato le accuse, puntando invece il dito contro il presidente Cappellacci per le sue recenti dichiarazioni: “Cappellacci ha finanziato la Sassari-Olbia? Ha fatto solo il suo dovere di presidente della Regione, come oggi questa giunta sta facendo il proprio con responsabilità. Oggi tagliare il nastro significa rendere onore a un’opera fondamentale, ma anche ricordare le vittime di una strada che in passato ha seminato troppo dolore.” Piu ha poi elencato i risultati concreti ottenuti negli anni successivi al mandato di Cappellacci, sottolineando come l’opera sia stata completata grazie all’impegno delle giunte successive: “Durante il mandato di Cappellacci l’unica opera inaugurata fu il ponte sul rio Padrongianus. Con Pigliaru ne furono aperti sei, due con Solinas e le ultime due sotto questa giunta. Il ponte sul rio Mannu, uno dei tratti più complessi, è stato completato in soli sette mesi grazie a un monitoraggio costante e ai sopralluoghi periodici.” Nonostante le polemiche, Piu ha voluto ricordare che questa giornata dovrebbe essere motivo di soddisfazione per tutti: “Al netto delle sterili polemiche, oggi celebriamo un traguardo fuori dai colori politici. Ci sono volute quasi quattro legislature, ma la Sassari-Olbia è ora la direttrice più sicura e affidabile dell’intera Isola.” La storia della Sassari-Olbia è uno specchio delle difficoltà che accompagnano le grandi opere pubbliche in Italia: iter lunghi, finanziamenti scaglionati, continui rimpalli di responsabilità e polemiche politiche che accompagnano ogni traguardo. Se è vero che ciascun governo ha contribuito in parte al completamento dell’opera, resta evidente la difficoltà di mantenere una memoria condivisa e un riconoscimento equo degli sforzi compiuti. Il risultato, tuttavia, è sotto gli occhi di tutti: una strada finalmente sicura, capace di servire le esigenze di un territorio strategico per l’intera Sardegna. Forse, è arrivato il momento di lasciare da parte le medaglie e concentrarsi sui benefici che questa infrastruttura porterà ai cittadini.

Cronaca

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