La Maddalena: Sevizie nella Scuola della Marina, processo verso l’assoluzione

  Era il 2018 quando un episodio presso la Scuola Sottufficiali della Marina Militare di La Maddalena fece scalpore a livello nazionale. Un’allieva denunciò un trattamento brutale da parte di alcuni superiori durante un intervento volto a rimuovere un anello d’acciaio che le stringeva il pollice. L’accusa parlava di sevizie e prevaricazioni, sollevando pesanti ombre sulla Marina Militare e sui metodi di gestione interna. Oggi, a distanza di sei anni, il processo sembra volgere verso una conclusione più favorevole agli imputati. Il Pubblico Ministero Giammarco Vargiu ha infatti richiesto l’assoluzione con la formula più ampia per i quattro accusati: il Capitano di Corvetta Giovanni Vacca, i marescialli Catello di Martino ed Emanuele Palagiano, e l’allora Comandante della Scuola, Domenico Usai. 

  Nonostante le modalità dell'intervento possano essere considerate discutibili, non sono emersi elementi tali da configurare abuso di potere o violenza nei confronti dell’allieva. La vicenda, che allora fece tremare le istituzioni militari italiane, rischia ora di chiudersi senza le conseguenze temute dai vertici della Marina. Il Pubblico Ministero ha escluso i reati di lesioni personali e abuso di potere, sottolineando come non vi sia stata prevaricazione gerarchica. Il 27 settembre saranno i difensori degli imputati, Eduardo Boursier Niutta, Gianfranco Grussu e Filippo Orecchioni, a prendere la parola per portare avanti le argomentazioni in favore dei loro assistiti. La Marina, per anni sotto i riflettori, spera ora di uscire da questo processo con il minor danno possibile all’immagine di una delle sue scuole di formazione più prestigiose. Un episodio che, pur nella sua gravità, si è rivelato un nodo difficile da sciogliere per la giustizia, ma che sembra prossimo a essere archiviato.

Cronaca

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