C'è un'immagine che colpisce profondamente il cuore di chi ama il calcio, e non solo. Davanti alla tomba di Gigi Riva, "Rombo di Tuono", si intrecciano sciarpe di colori diversi, simboli di squadre che, fino a poco tempo fa, erano avversarie sul campo. È un rito che si ripete, un gesto che parla di rispetto, di amore per il gioco, ma soprattutto di ciò che il calcio può ancora significare: unità.
A pochi mesi dalla scomparsa del bomber, la sua tomba è diventata una meta di pellegrinaggio.
Nicola Riva, figlio di Gigi, ha sottolineato con emozione questo fenomeno: "Viva il calcio con questi valori". Parole che pesano come macigni in un mondo spesso dominato dalle rivalità accese. Ma qui, su questa terra dove Gigi riposa, quelle rivalità si annullano, si dissolvono davanti a qualcosa di più grande.
Le sciarpe degli avversari del Cagliari, annodate all'inferriata che custodisce la sua tomba, raccontano una storia di gratitudine e ammirazione. Sono un segno di quanto Rombo di Tuono abbia lasciato un'impronta indelebile non solo tra i tifosi rossoblù, ma in tutta Italia, un paese che vede in lui un eroe, un uomo che ha regalato sogni e speranze.
Nicola Riva, in una semplice frase, cattura la grandezza di suo padre: "Il calcio, con questi gesti, riesce ancora a regalare emozioni".
E queste emozioni superano i confini del tifo, le differenze di bandiera. Gigi Riva, con la sua umiltà e la sua potenza sul campo, ha creato un legame profondo tra chi ama il calcio per quello che è davvero: unione, passione e rispetto.
È questo il vero calcio. Il calcio di chi sa che, alla fine di tutto, il rispetto e l'umanità sono le vere vittorie. Gigi Riva, con il suo spirito, continua a insegnarcelo.