Ilaria Salis, la vacanza sarda e l’ombra della giustizia: Mentre il popolo attende risposte, lei si gode il mare

  Ilaria Salis, europarlamentare eletta tra le fila dell’Alleanza Verdi-Sinistra, si gode il sole della sua Sardegna, lontana dai riflettori mediatici che hanno accompagnato il suo controverso passato. Eppure, dietro questo sipario di apparente tranquillità, si cela una vicenda che difficilmente può essere dimenticata o ignorata. Salis, nonostante il sorriso rilassato esibito durante le sue vacanze, è tutt’altro che un’innocua esponente politica. Il suo curriculum parla chiaro: accusata di aver partecipato ad aggressioni violente in Ungheria, in quella che è stata definita la "Hammerbande", la Salis ha trascorso 15 mesi in un carcere ungherese, accusata di reati che includono lesioni gravi e partecipazione a un'organizzazione criminale. 

  Un profilo da cui molti, giustamente, si aspettano delle spiegazioni. Eppure, anziché affrontare le gravi accuse, la sua elezione al Parlamento Europeo le ha garantito un’uscita di sicurezza: l’immunità parlamentare. Ma non finisce qui. L’Ungheria, determinata a far luce su quanto accaduto e a perseguire chi ha violato la legge, ha già avviato le procedure per la revoca della sua immunità. Una mossa che, se portata a termine, potrebbe costringere la Salis a fare i conti con la giustizia che sembra tanto temere. Nel frattempo, mentre i comuni cittadini affrontano le sfide quotidiane della vita, lei si rifugia nel lusso del suo incarico europeo, percependo uno stipendio pagato dagli stessi elettori che forse non conoscevano del tutto il suo passato. 

  Ma oggi, pare che tutto possa essere giustificato, persino l’elevazione di una persona con tali ombre a rappresentante nelle istituzioni europee. E mentre lei si gode il mare cristallino, l’ombra lunga della giustizia ungherese si avvicina. La questione non è se, ma quando dovrà rispondere delle sue azioni. Fino ad allora, Ilaria Salis resta un simbolo inquietante di come certe ideologie possano trovare asilo e protezione nei corridoi del potere europeo. Ma la verità, quella vera, non si può nascondere dietro un seggio o un sorriso di circostanza. E il popolo, quello vero, attende risposte.

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