Di ritorno sulle pagine dell'amministrazione comunale, l'Assessora Maria Dolores Picciau tira le somme di due anni e mezzo al timone della Cultura e dello Spettacolo di Cagliari. Si congeda con un gesto di cortesia istituzionale, forse troppo raro di questi tempi, che è il ringraziamento.
"Poco più di due anni e mezzo è durato il mio incarico da Assessora alla Cultura e Spettacolo del Comune di Cagliari. Trentadue mesi durante i quali ho avuto il privilegio di potermi dedicare a due importanti e delicati settori della vita cittadina come la cultura e lo spettacolo," così inizia il suo commiato.
Nonostante fosse alle prime armi assessoriali, il suo operato si è mosso con l'attenzione e la passione che si addicono a una storica dell'arte, verso settori strategici non solo per l'immagine della città ma per il benessere dei cagliaritani.
Ecco che i ringraziamenti si fanno carosello, dal Sindaco Paolo Truzzu che le ha dato l'occasione di servire la città, ai collaboratori e, non in ultimo, al dirigente Marco Zedda, baluardo tra burocrazia e finanza pubblica.
Ha avuto il merito di porre l'accento sulla valorizzazione degli artisti locali, con mostre personali e collettive che hanno fatto da collante tra la comunità e il suo patrimonio artistico, da Giovanni Campus a Mirella Mibelli, passando per la fotografia di Inge Morath e le tavole di Hugo Pratt, fino ad arrivare ai progetti imminenti su Robert Capa.
Si è dedicata anche ai giovani talenti con iniziative come arteXarte, che hanno portato l'arte fuori dalle solite mura per incontrare la gente tra le vie della città.
Le sue parole si fanno poi eco del duro lavoro dietro le quinte, con la gestione del Consorzio Camù, le nuove normative per i contributi allo spettacolo e la realizzazione di eventi di richiamo come il Capodanno con Marco Mengoni.
"È stata una esperienza molto interessante, formativa e impegnativa, anche emotivamente," così si chiude la sua riflessione, che più che un addio sembra un arrivederci, un passo di lato nella danza che è la gestione della "cosa pubblica".
Picciau si congeda, ma il suo lavoro resta, testimonianza del suo passaggio in un'assessorato che, come un'opera d'arte, ha bisogno di tempo, cura e rispetto per essere veramente apprezzato. Ancora una volta, grazie a tutti.