Santu Lussurgiu, un piccolo comune nascosto tra le pieghe ondulate dell'Oristanese, è stato teatro oggi di un evento tanto improvviso quanto pericoloso. Dopo giorni di piogge incessanti, un costone di roccia, carico della storia millenaria di questa terra, ha ceduto, riversando il suo pesante fardello sulla strada provinciale 15, in località Paloghianu. Una scena che porta con sé l'eco di un passato remoto e la severità dei moniti della natura.
Il luogo, non distante dalle famose cascate di Sos Molinos, è di quelli che incantano e spaventano al contempo. Qui, la natura comanda, e l'uomo, con le sue opere, non fa che tentare di intessere un dialogo precario con essa.
Proprio un muro a secco, testimonianza di questo tentativo di convivenza, sembra aver avuto un ruolo nel disastro, forse accelerando la caduta di massi che ora giacciono padroni sulla carreggiata.
L'evento ha messo in ginocchio la viabilità dell'area. La strada, arteria vitale che collega Santu Lussurgiu a Bonarcado, è ora un nastro interrotto, un percorso sospeso che attende di tornare a pulsare sotto il peso dei passaggi. Le autorità locali, di fronte all'impotenza davanti alla forza bruta della natura, stanno valutando la chiusura prolungata della via, fino a quando non verrà restituita la sicurezza a chi percorre questi antichi sentieri.
Sul posto, da questa mattina, si muovono le figure solerte dei vigili del fuoco del distaccamento di Abbasanta. Sono loro i protagonisti silenziosi di questa lotta contro il tempo e l'imprevedibilità, loro che con competenza e dedizione tentano di riportare un barlume di normalità in questo angolo di Sardegna colpito dal maltempo.
La situazione è tesa, il respiro della comunità è sospeso.