Retroscena e ricordi: Roberto Boninsegna rivela il suo passato rossoblù e l'origine del soprannome 'Bonimba'

Roberto Boninsegna, l'ex attaccante del Cagliari, ha condiviso recentemente alcuni dettagli riguardo al suo periodo trascorso in Sardegna e le circostanze che lo hanno portato a lasciare la squadra rossoblù in un'intervista rilasciata a "La Gazzetta dello Sport". Boninsegna, noto anche con il soprannome di "Bonimba" coniato dal giornalista Gianni Brera, ha avuto una carriera significativa con il Cagliari, squadra con cui si è affermato in Serie A e ha raggiunto la Nazionale Italiana, formando una coppia d'attacco letale con Gigi Riva. Durante il suo periodo al Cagliari, Boninsegna ha contribuito a portare la squadra a un passo dal titolo nel campionato 1968-1969, ottenendo un secondo posto, che all'epoca rappresentava il miglior risultato nella storia del club.

Il motivo principale della sua partenza dal Cagliari risiedeva nelle esigenze economiche della squadra. L'allenatore Manlio Scopigno comunicò a Boninsegna che, dato il numero limitato di giocatori e la necessità di fare cassa, era necessario cedere qualche elemento della rosa, e dato che Riva non aveva intenzione di muoversi, Boninsegna fu il giocatore scelto per essere trasferito. Tuttavia, Boninsegna accettò di lasciare il Cagliari solo se avesse potuto trasferirsi all'Inter, squadra alla quale si trasferì nell'estate del 1969.

Il soprannome "Bonimba" ha una storia curiosa dietro. Durante un incontro con Gianni Brera negli spogliatoi di San Siro, Boninsegna chiese il motivo del soprannome, e Brera spiegò che era dovuto alla postura di Boninsegna quando correva, che gli ricordava Bagonghi, il nano del circo. Nonostante Boninsegna non apprezzasse il soprannome, Brera continuò a chiamarlo così, ribadendo che, anche se Boninsegna era più alto di lui, il soprannome di "nano" sarebbe rimasto, aggiungendo però che Boninsegna era un "nano gigante".

L'intervista ha anche toccato altri aspetti della carriera di Boninsegna, incluso il suo inizio di carriera e il suo punto di vista sul calcio attuale, dimostrando una particolare attenzione per alcuni giocatori emergenti come Dusan Vlahovic, e ha condiviso il suo entusiasmo per l'attuale Inter, squadra della quale era tifoso fin da giovane.

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