ROMA – Non più difendersi, ma rilanciare. La Federazione Nazionale degli Agenti Marittimi – Federagenti – ha presentato oggi a Roma la proposta di un vero e proprio “Patto per il mare”, per reagire a quella che il presidente Paolo Pessina ha definito «una campagna di odio indiscriminato» contro il settore crocieristico. Un settore che, ha ricordato, in Italia vale 15 miliardi di euro e genera un posto di lavoro ogni 20 crocieristi trasportati.
«Non sono le navi passeggeri i responsabili dell’overtourism – ha dichiarato Pessina – ma siamo pronti a gestire il dialogo con territori e comunità locali». Il punto, per Federagenti, non è negare l’esistenza di problemi, ma impedire che si trasformino in ideologia: «Oggi parliamo di segnali, ma le campagne di ostilità e di respingimento maturano alla svelta e producono risultati incontrollati. Le crociere non devono diventare il bersaglio di un nuovo giacobinismo anti-turistico».
Il riferimento, neanche troppo velato, è a Venezia, da cui le grandi navi sono state bandite: un provvedimento che ha avuto sì un impatto visibile sulla Laguna, ma che non ha certo risolto l’afflusso turistico, anzi. «Senza le navi – ha ricordato Pessina – Venezia registra oggi 60.000 turisti al giorno, con picchi di 150.000, a fronte di una popolazione residente di appena 49.000 persone». E lo stesso vale per Portofino (528 abitanti e 12.000 turisti al giorno), le Cinque Terre, Capri, la Costiera Amalfitana: località dove l’overtourism è ormai una realtà, ma in cui le crociere rappresentano solo una minima percentuale delle presenze complessive.
Il “Patto per il mare” proposto da Federagenti non è uno slogan, ma un’agenda. Tra le misure: calendarizzazione intelligente degli accosti, tavoli permanenti tra porti e compagnie, itinerari sostenibili co-progettati, valorizzazione dei porti minori e delle economie locali, armonizzazione delle norme su rifiuti, sicurezza, e una regia ESG applicata a tutti gli scali italiani. Non difesa, ma proposta. Non isolamento, ma integrazione.
A dare sostegno alla linea di Federagenti è intervenuto anche Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, che ha rilanciato il concetto di “Sense of Italy”, un’identità turistica ed economica fondata su cultura, manifattura d’eccellenza e servizi avanzati. «È questa – ha detto Sangalli – la rotta giusta». Dello stesso avviso il Ministro del Mare, Nello Musumeci, che ha denunciato i rischi di un ambientalismo ideologico e invocato la creazione di un gruppo di lavoro nazionale per la tutela dell’economia del mare. Ha parlato anche il viceministro Edoardo Rixi, che ha richiamato il quadro di incertezza geopolitica e la necessità di una pianificazione unitaria e lungimirante.
Gli Agenti Marittimi, pur spesso relegati in ruoli marginali e con compensi ridotti, rivendicano ora un ruolo centrale: come facilitatori di governance locale, co-progettisti con le compagnie di azioni sociali nei territori, ponte tra industria e comunità. La digitalizzazione, la formazione, la tracciabilità: strumenti per una nuova visione.
In un’Italia sempre più attraversata da proteste e malcontenti verso il turismo di massa, il messaggio è chiaro: «Il problema non sono le crociere. Il problema è non saperle governare».