I Giardini pubblici di Cagliari: Tra splendore, decadenza e controversie

Con quasi due ettari di estensione, i Giardini Pubblici di Cagliari costituiscono un importante polmone verde cittadino, con un’ultracentenaria storia alle spalle, e al loro interno custodiscono il polo culturale della Galleria Comunale d’Arte, in precedenza Regia Polveriera, ospitato nel lato opposto all’ingresso principale. I giardini furono realizzati nel XIX secolo, riqualificando un’area abbandonata e incolta antistante l’allora Regia Polveriera: l’edificio militare esplose nel 1822 e fu ricostruito nel 1828 su progetto dall’architetto Carlo Boyl di Putifigari, in stile neo-classico, mentre l’area verde segue i canoni tipici dei giardini ottocenteschi. Nel 1840 l’area fu acquistata dal Comune di Cagliari e da allora si susseguirono numerosi interventi. Dal 1928 al 1933, su progetto affidato a Ubaldo Badas, ci fu la ristrutturazione degli spazi interni della Regia Polveriera e la nuova destinazione a Galleria Comunale d’Arte, oltre che l’apertura dell’ingresso principale su Viale Regina Elena (oggi preceduta da Largo Dessì e Via Badas). Nel 2005 ebbero termine gli ultimi importanti lavori che disegnarono i Giardini Pubblici così come visibili ai giorni nostri: si realizzò la pavimentazione del viale principale, dei vialetti in terra battuta e del viale laterale; furono aperti gli accessi ai prati per il pubblico; fu eliminata la fontana che interrompeva il viale principale e ne furono realizzate due ex-novo dinanzi alla Galleria Comunale d’Arte; furono rimossi due cannoni e collocati dinanzi al Lazzaretto di Sant’Elia. All' interno dei giardini pubblici ci sono diverse opere d' arte. Le quattro stagioni sono delle statue ottocentesche che appunto raffigurano le quattro stagioni. Purtroppo nel 2018 avvenne un fatto increscioso. Tre delle “Quattro stagioni” che si trovano nel giardino sotto le mura di Castello sono state decapitate durante la notte da alcuni stupidi. Le teste sono state ritrovate poco lontano. Un altra opera importante è dell'autore Mauro Staccioli “Senza titolo” Nel 1998 l'opera è stata acquistata dal Comune di Cagliari, che possiede un'altra scultura di Staccioli, realizzata negli anni Settanta e appartenente alla Collezione d'Arte Contemporanea fortemente voluta dall'allora direttore della Galleria Comunale d'Arte Ugo Ugo. La maestosa opera di Mauro Staccioli poggia su un albero di carrubo e la sua lesione è conseguente ad un forte temporale che provocò una pioggia di fulmini di cui uno precipitato direttamente sulla scultura. Nel 2020 l’incarico di restauro è stato affidato alla società Artemide Restauro di Sara Toscan e il restauratore coordinatore del progetto è Gianfranco Malorgio, professionista riconosciuto a livello nazionale che opera nel restauro di opere d’arte da oltre trent’anni. Nel 2012 veniva inaugurata nelle vasche della Galleria comunale l'installazione di Paladino “i 5 dormienti” La bellezza chiama bellezza, la amplifica, la dilata. Allora, succede che la giornata grigia diventa splendente di sole e nubi bianche, che qualche ragazzo si siede ai tavolini intorno per disegnare dal vero le forme delle sculture bagnate dall'acqua, i riflessi che la terracotta riceve e rimanda, uniti a quelli delle fronde delle jacarande. E oggi? Le quattro stagioni sono ancora li! Tre acefale e solo una intatta. La scultura di Staccioli giace per terra impacchettata da un telo verde e i dormienti da Marzo sono diventati due, gli altri tre sono stati inglobati in un alta struttura in legno e resi non più fruibili ai visitatori. E le istituzioni? Giocano a scaricabarile! Maria Dolores Picciau assessora alla cultura dichiara che la competenza non è sua ma bensì di Gabriella Deidda assessora ai lavori pubblici la quale a sua volta smentisce dichiarando la sua non competenza. A questo punto ci si chiede:- Rivedremo mai le tre opere d'arte ai giardini pubblici di Cagliari?

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