Gli operatori sanitari che sceglieranno di lavorare in ospedali situati in aree disagiate, dove è difficile trovare personale, riceveranno incentivi. Questa è solo una delle misure presentate dalla Giunta e approvate ieri in Consiglio regionale. Tra le altre misure, figurano il potenziamento della rete dell'emergenza-urgenza, ulteriori finanziamenti per l'Accordo Integrativo Regionale dei medici di medicina generale, per il trasporto dei pazienti in dialisi, per le procedure di emodialisi e per gli screening prenatali, nonché per il finanziamento dei master universitari per formare gli infermieri di comunità.
Tra le misure approvate, vi è la creazione di un fondo con una dotazione massima di 5 milioni di euro l'anno per versare agli operatori sanitari un'indennità da definire mediante contrattazione collettiva, il cui scopo è sostenere gli ospedali situati in zone disagiate e afflitte da una grave carenza di personale sanitario. Carlo Doria, assessore regionale della Sanità, ha sottolineato che il provvedimento è in linea con quanto viene attuato in altre regioni per risolvere le carenze più gravi in alcune zone.
Sono stati inoltre stanziati 20 milioni di euro per integrare l'accordo con i medici di medicina generale, in modo da garantire un'assistenza di base uniforme su tutto il territorio. Inoltre, è stata autorizzata una spesa di 2 milioni di euro per il trasporto dei pazienti in dialisi dai loro domicili ai centri di cura. Per l'emodialisi, è stato destinato un ulteriore milione di euro ad Ares per l'acquisto di prestazioni da fornire ai cittadini.
Per potenziare la rete di emergenza e urgenza, sono stati destinati 18,5 milioni di euro: 3,7 milioni per il 2023, e 7,4 milioni per ciascuno dei due anni successivi, 2024 e 2025.
Per la formazione dei medici, sono stati destinati 3,7 milioni di euro per finanziare i ruoli docenti per attivare la Scuola di Specializzazione in Pediatria all'Università di Sassari, e la prima Scuola di Specializzazione in Chirurgia Pediatrica in Sardegna. È stata inoltre approvata una misura che stanzia poco più di un milione di euro da dividere tra le Università di Cagliari e Sassari per realizzare master di primo livello per formare gli infermieri di Comunità.
Infine, è stato potenziato l'offerta di screening prenatali nell'isola, con una misura che garantisce l'accesso gratuito a test prenatali non invasivi e sempre più sicuri per i nascituri e per le future madri.