Al Parco Is Trebinas di Monte Arci inaugurate le installazioni di landscape design di IED Cagliari per il Land Art Festival

  IED Cagliari per l’installazione di landscape design al Parco Is Trebinas di Monte Arci, vero e proprio scrigno di biodiversità da tutelare e valorizzare. Si è concluso il 9 aprile il progetto di arte ambientale inserito nel percorso “Arte in Natura” del Land Art Festival, ideato e realizzato dall’Associazione Mariposas de Sardinia, Associazione Menabò, in collaborazione con Ente Forestas, il Comune di Morgongiori e IED Cagliari.

  Partita a settembre 2021 l’iniziativa ha coinvolto tre alumni IED di Product e Interior Design, chiamati a ideare e realizzare, con la supervisione del docente IED Maurizio Bosa, un’installazione naturale tra gli affascinanti boschi di lecci del Parco Is Trebinas, il massiccio vulcanico nel Comune di Morgongiori (OR). Preceduta da una suggestiva passeggiata, arricchita da un racconto delle particolarità ambientali, geologiche e paesaggistiche del Monte Arci e delle monumentali Sa Trebina Longa e Sa Trebina Lada, le due sorelle di roccia basaltica che guardano al mare del Golfo di Oristano, l’inaugurazione dell’installazione ha visto sabato la partecipazione attiva di oltre quaranta persone giunte da diverse parti dell’isola. 

  Una “galleria all’aperto” composta dai tre “Totem” immersi e mimetizzati nella natura e realizzati dai designer ed alumni (ex studenti) IED Cagliari Anna Maxia, Lorenzo Finotto e Lorenzo Durante. “Questo progetto nasce dall’amore per questi luoghi, da un gruppo di colleghe che abitano per lavoro questo monte da tanti anni, ne conoscono le potenzialità, la bellezza discreta, e sanno però altrettanto quanto sia una bellezza poco conosciuta per primo nella nostra isola. Dalle nostre associazioni Menabo e Mariposas de Sardinia è nata quindi l’idea di provare a valorizzare la bellezza di questi boschi e non solo, attraverso un progetto di marketing territoriale, ovvero provare a far parlare questi boschi con un linguaggio diverso. 

  È nata così l’idea di entrare in dialogo con l’arte in natura e con l’Istituto Europeo di Design, e provocare in qualche modo i suoi studenti e alumni invitandoli a sperimentarsi in una dimensione probabilmente inedita anche nel loro percorso di studi, cioè di comunicare con gli spazi aperti, e passare dal design a una creatività che fosse in stretta connessione con uno spazio ampio come un bosco. E questa bellissima installazione che hanno realizzato ne è un bellissimo esempio concreto”, ha spiegato Giulia Balzano dell’associazione culturale Menabo e Responsabile Servizi Educativi presso il Museo dell’Ossidiana di Pau (OR).

  Un'installazione che ha come protagonisti elementi naturali incastrati in sostegni di ferro con moduli unici di tronchi di cedro, in perfetta connessione tra uomo e natura che disegnano il loro spazio, scompongono la verticalità e rivisitano l’ombra fitta dei lecci: tra tessere indisciplinate in equilibrio e profumate di cedro diventano nuovi oggetti, testimoni e custodi discreti del bosco. “Questi “guardiani” sono stati creati, a parte il ferro, con materiali di scarto, recuperati dai boschi qui vicino. Si tratta di alberi di cedro che dovevano essere abbattuti, e abbiamo tentato di restituire loro nuova vita tagliandoli e ricreando nuove forme attraverso questi moduli concentrici. Abbiamo scelto materiali non inquinanti che potessero rimanere all’interno di questo bosco senza contaminare il territorio. 

  E la natura ha scelto la posizione di queste installazioni dando loro una sorta di organicità di movimento. Perché il terreno qua sotto è pieno di massi e radici particolarmente grosse e quando abbiamo provato a installarle, abbiamo realizzato che solo tre buchi nel terreno erano quelli adatti”, hanno raccontato gli alumni IED Lorenzo Finotto e Anna Maxia. Opere ambientali che nascono da una riflessione sui drammi che ha attraversato la Sardegna a causa delle devastazioni dovute agli incendi, come ha illustrato il docente IED Maurizio Bosa, nel corso dell’inaugurazione dei Totem al Parco Is Trebinas. L’idea di realizzare quindi non una installazione artistica ma un processo di ricostruzione che coniugasse la creatività e la progettazione con la natura. Una nuova collaborazione che si aggiunge alle tante iniziative che da anni IED Cagliari porta avanti attraverso importanti partnership con aziende, associazioni culturali e istituzioni sarde e non solo, con cui condivide l’attenzione per l’ambiente e la voglia di portare nuove idee e spunti per il rilancio del territorio. Collaborazioni che rappresentano un momento importante di formazione e di crescita per gli studenti e per gli alumni della scuola attraverso esperienze sul campo e azioni concrete a sostegno degli eventi di promozione, tutela e valorizzazione della Sardegna e del suo paesaggio. 

  “Ringrazio le artefici di questo splendido progetto con cui abbiamo realizzato queste installazioni, e vorrei ringraziare anche i sindaci dei comuni che hanno aderito a questa iniziativa, Forestas e il suo dirigente Maurizio Mallocci. Li ringrazio perché il loro lavoro è assolutamente prezioso, perché credono fortemente in queste iniziative come occasione di crescita. In questo momento storico, in cui abbiamo prima vissuto il Covid, gli incendi, adesso la guerra, io credo che l’energia, la passione che mettiamo nelle cose belle, in iniziative come questa qua, che sono progetti che ci parlano del futuro, di un futuro che è molto legato alla sostenibilità, siano importanti. Così come questa opera, straordinaria guardiana della natura e che in natura ritornerà. Quindi un grazie a tutti e un applauso a tutti noi che abbiamo lavorato”, ha commentato Monica Scanu, direttrice IED Cagliari, durante l’inaugurazione dei Totem. 

  Una esposizione “open air” che rientra nella progettazione della prima edizione del festival di promozione e marketing territoriale innovativo che coinvolge il territorio della Marmilla attraverso il linguaggio creativo della Land Art e che ha visto la realizzazione in totale di sei installazioni naturali inserite all’interno del bosco e il coinvolgimento di sei Comuni con l’obiettivo di valorizzare il Parco naturale regionale del Monte Arci, il più grande giacimento di ossidiana in Sardegna che si estende per 270 km quadri nel territorio di undici Comuni dell’Oristanese. “Sono felicissimo di essere qua perché vedo che il progetto che è nato l’anno scorso si sta sviluppando molto bene, e per la grande partecipazione e stimolante collaborazione da parte delle associazioni Menabo e Mariposas de Sardinia che anche io ringrazio. 

  Questo progetto con IED e i suoi ragazzi che hanno realizzato queste splendide installazioni e le associazioni coinvolte dimostra come si può coniugare la sostenibilità ambientale anche attraverso la realizzazione di opere che utilizzano materiali e tecniche tipiche del territorio senza impattare sul paesaggio ma perfettamente integrate con l’ambiente. Anche questo luogo come tutta la Sardegna è parte di un vero e proprio scrigno di biodiversità, e noi oltre ad avere il dovere di tutelarlo abbiamo anche il dovere di valorizzarlo e di farlo conoscere”, ha aggiunto Maurizio Mallocci, Direttore generale dell’Ente Forestas.

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