Giro del delfinato 8ª e Ultima Tappa: Roglic in crisi salva la sua vittoria per appena 7 secondi

  160 km, 3973m di dislivello con altitudine massima di 1446m, la pendenza massima è del 15,2%, 4GPM di cui solo il secondo sarà di 3ª categoria, tutti gli altri di 1ª, ed uno sprint nella parte centrale della corsa, sebbene non in zona pianeggiante. Numerosi ritiri anche oggi: Kuss, Gibbons, Champoussin, Paquot, Tejada e Donovan. Restano dunque in gara, prima di questa ultima frazione, 102 corridori. Parte col botto questa tappa, con subito tanti tentativi di attacco, a causa di questi, c’è già chi fatica a tenere il ritmo indiavolato del gruppo: si tratta del corridore Plowright della Alpecin Deceuninck. A -153,4 km si forma un gruppetto di 10 fuggitivi: Lemmen, Politt, Soler, Prodhomme, Pacher, Fraile, Tarling, Quinn e Zimmerman che prendono già 10 secondi quasi subito.

  Gli scatti per centrare la fuga non sono finiti, molti nel gruppo perdono contatto, ad inseguire sono partiti a -151,5 km Sobrero Landa Haig, Gaudu, Kwiatkowski e Teuns, ma il gruppo rientra velocemente su questo primo tentativo di fuga andato a vuoto, riprendendo anche questi ultimi, tranne qualche eccezione Alle 10:43 arriva la notizia del ritiro di Jensen Plowright, che si era staccato fin da subito, negli stessi istanti in cui perde contatto anche Sivakov. A -149,8 km restano al vento alcuni superstiti della fuga precedente, il gruppo sembra esitare sul da farsi, mentre a -145,5 km riprendono gli scatti, e si forma un drappello di attaccanti: Lorenzo Fortunato, Bart Lemmen, Marc Soler (già ieri all’attacco), Sean Quinn. Questi 4 corridori scollinano la prima asperità di giornata con 15” rispetto a uno sparuto gruppo di contrattaccanti, a -133,1 km, mentre dal gruppo sono usciti altri uomini, Wellens e Prodhomme sono riusciti a rientrare ed il gruppo ormai ha 1:50 di ritardo, la Bora Hansgrohe si è messa in testa ma il ritmo è blando. A -131,5 km comincia la seconda salita di giornata, ed arriva anche la notizia del ritiro di Sénéchal e successivamente anche quelli di Sivakov e Pedrero. Al GPM passa per primo Lorenzo Fortunato, col gruppo in ritardo di 2:50. A -119,7 si stabilizza il ritardo del gruppo, forse potremo aspettarci qualcosa anche oggi da parte di Roglic. 

  Quando mancano 110,4 km, si viene a sapere che alzano bandiera bianca anche Skujins, Braet e Ludvigsson. A -103 km i fuggitivi passano con 3 minuti di vantaggio al traguardo volante. A -67,1 km la Ineos si mette in testa al gruppo a tirare, il distacco è di 4 minuti, ma bastano pochi minuti di ritmo indiavolato per diminuirlo nuovamente a 3:15. A -64,4 km Lorenzo Fortunato davanti ora, con pedalata legnosa sembra in difficoltà, gruppo a 2:35. Fortunato e Sepulveda, non riescono a stare dietro ai compagni e perdono contatto, poi il gruppo rallenta e quindi anche gli attaccanti, Mads Pedersen che si era attardato rientra in gruppo, ma la fuga si frammenta ancora, anche Fraile e Prodhomme perdono contatto, gli uomini al comando da 11 sono rimasti in 7, ma Sepulveda e Fraile non si danno per vinti e dopo una gran fatica rientrano a - 60,4 km, mentre gli inseguitori si trovano a 1:30 (Fortunato e 1:05 (Prodhomme), col gruppo che si attesta sui 2:30. A -58,4 km Lorenzo Fortunato viene ripreso dal gruppo mentre i battistrada stanno per arrivare al GPM, ed anche Prodhomme, voltandosi vede arrivare verso di lui i corridori del gruppo. Dopo il GPM Lorenzo Fortunato rimane in testa alla classifica scalatori, nonostante ormai si sia rialzato prima di disputarlo, e alle 13:20 arriva la notizia di un altro abbandono: Ide Schelling lascia la corsa. A -35,7 km la Ineos smette di lavorare e la Bora si mette davanti a tirare, Lorenzo Fortunato ha finito per sfilarsi anche dal gruppo, finendo in ritardo di 3:15, mentre il gruppo è a 2:15, rispetto ai battistrada, distacco che era stabile e a -21,6 km vediamo che sta scendendo progressivamente, ora a 1:34 con la Lidl trek che tira ora. A -16,1 km Geniets ha un problema meccanico e cambia la bicicletta, ora deve rientrare. A -12,8 le chance dei fuggitivi si assottigliano come il loro vantaggio, sceso ora a 47 secondi. Gruppo che raggiunge a -8,4 km Quinn e Martin, Giulio Ciccone parte in attacco a -8,1 km che riprende i reduci della fuga più arretrati, e guadagna 8 secondi, mentre sta per riprendere anche altri fuggiaschi, la Bora fa un forcing per riprenderlo ma senza esagerare. Restano Martin e Ciccone in testa ora, a -7,3 km, Ciccone parte da solo e lascia indietro anche Martin, ora 16 secondi il distacco. 

  Cambio di passo per il gruppo, con De Plus della Ineos che fa il ritmo, Evenepoel che salta, sta per saltare anche Vlasov, ormai Ciccone è a 7 secondi. Niente da fare per Ciccone a -5,5 km viene ripreso. Vlasov è saltato, nel frattempo. Rodriguez attacca per salire sul podio, con Gee che lo segue poco più indietro e Ciccone sale alla ruota di Roglic. Piccola crisi per Roglic, Rodriguez si sta portando altri 4 corridori. E già 14 secondi di vantaggio per loro, si riapre la lotta per la leadership. Roglic a -3,3 km, si difende rimanendo a 18 secondi, tra 1 km la strada spiana. Roglic a 28 secondi, a -2,6 km. Rodriguez arriva alla strada spianata, Jorgenson prova a cambiare ritmo ma Rodriguez lo segue con Gee poco dietro con gran fatica che resiste, ma per poco. Rimangono in due. Roglic a 40 secondi, rischia di perdere il giro del delfinato. Ultimo chilometro per loro, con Jorgenson che rischia di vincere anche il delfinato visto gli abbuoni, mentre non disputa la volata per la tappa lasciandola a Rodriguez, e Roglic, salva la sua vittoria al Delfinato ma solo per 6 o 7 secondi!!!

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