A distanza di non pochi giorni. L'Ordine dei Giornalisti della Sardegna si è mosso. Rispondendo al comunicato di Sinistra Futura con cui segnalava le distorsioni della campagna dell'Unione Sarda in merito alla possibile "invasione eolica". Ho scritto mille volte che l'assoluto e avvilente quietismo dei giornalisti sardi (e non solo) sia dovuto proprio alla politica parrocchiale degli istituti professionali di categoria, Assostampa (il sindacato) e Ordine, appunto. Tuttavia stavolta sono d'accordo con Birocchi (presidente dell' Ordine) che evita qualunque provvedimento nei confronti dei colleghi della testata cagliaritana. Sarebbe un atto inapprovabile e detestabile di censura. Ma sono anche d'accordo sulla presa di posizione di Sinistra Futura. Perché ha voluto segnalare, con un atto che è squisitamente politico, quello che io definisco il terrorismo mediatico dell'Unione Sarda sulle pale eoliche. Il problema di fondo è la subalternità delle redazioni alle azioni delle proprietà. Tanto più forte nel quotidiano cagliaritano se sì considera che l'editore Sergio Zuncheddu è sceso personalmente in campo. Guidando la crociata contro le pale. Lo stato dell'informazione sta attraversando in tutta Italia un momento oscuro. Anche all'estero. Quello che è diventato un fantasma è lo spirito di autonomia e di indipendenza dei giornalisti. Come dimostra il fatto che le lotte sindacali in difesa della libertà di stampa siano diventate reperti archeologici. Mario Guerrini.