Turismo congressuale, la Sardegna si racconta oltre la stagione: il MICE come leva strategica

Far emergere un’immagine della Sardegna diversa da quella consueta, capace di parlare a un pubblico professionale e internazionale e di sostenere il turismo lungo tutto l’arco dell’anno. È questa la traiettoria indicata dal workshop “MICE Destinazione Sardegna”, dedicato al turismo congressuale, che si è svolto a Cagliari come momento di confronto tra operatori e istituzioni sul ruolo del segmento MICE nella strategia regionale di destagionalizzazione.

L’evento, promosso dall’Assessorato regionale del Turismo in collaborazione con l’Aeroporto di Cagliari, è stato concepito come una vetrina della Destinazione Sardegna e come occasione di incontro diretto tra domanda e offerta: buyer specializzati e operatori sardi chiamati a misurarsi su un mercato che non si accontenta più della proposta tradizionale, ma chiede qualità, originalità e contesti identitari forti.

Aprendo i lavori, l’assessore regionale del Turismo Franco Cuccureddu ha ricordato il senso dell’iniziativa: «“Mice destinazione Sardegna”, cioè la fiera che organizziamo già da qualche anno a dicembre qui nell'aeroporto di Cagliari per promuovere l'offerta di turismo congressuale nella nostra isola. Il turismo congressuale, l'incentive, cioè le grandi aziende che radunano i propri dipendenti o i propri clienti, sono forme di turismo in continua crescita e che comunque ci consente di praticare quel grande obiettivo strategico che è la destagionalizzazione».

Il dato numerico restituisce la portata del workshop. «Oggi abbiamo qui 40 buyer molto importanti, provenienti 15 dai paesi stranieri europei e 25 sono italiani, proprio specializzati in questo tipo di turismo congressuale, medico delle aziende, insomma di diversa natura. Oggi si incontrano i 40 buyer con i 46 seller sardi, coloro che sono in grado di dare un'offerta che non è più quella tradizionale, solo delle sale e conferenze all'interno degli hotel, ma si cercano anche cose molto originali».

Cuccureddu ha poi richiamato esempi concreti e simbolici di questa evoluzione dell’offerta: «Dolce Gabbana lo scorso anno ha fatto un grande evento di incentivi, per esempio all'interno dell'area archeologica di Nora. Ecco, questa tipologia, il fatto che oggi abbiamo 18 siti UNESCO, è un attrattore ulteriore per cercare un'offerta di turismo. Ci sono nuove destinazioni, anche i borghi, il borgo evento, creare un evento all'interno di un borgo è una di queste tipologie di turismo che ci consente appunto di praticare la destagionalizzazione».

In una riflessione più ampia sulla politica turistica regionale, l’assessore ha sottolineato come il workshop rappresenti un passaggio ormai strutturale: «Ogni anno, l’appuntamento con il “Workshop MICE Destinazione Sardegna” disegna un punto centrale della nostra politica turistica. Far conoscere una Sardegna diversa, moderna e attrezzata, che sostiene e incoraggia un turismo lungo tutto l’anno. Per eccellenza, questo è il turismo del MICE, quello che attira un pubblico attento e consapevole, fatto di professionisti che cercano nell’offerta turistica una combinazione di diversi fattori».

E ancora: «Qualità delle strutture alberghiere, capacità di accogliere grandi flussi di persone, infrastrutture convegnistiche all’avanguardia, oltre a un territorio ricco di cultura e tradizione, storia e storie, enogastronomie di livello, clima mite e felice e posizione baricentrica in Europa. Bene, tutte queste caratteristiche possono, davvero, essere espresse con un solo nome: Sardegna».

Al workshop hanno preso parte anche i rappresentanti delle principali organizzazioni del comparto: Paolo Manca, presidente regionale di Federalberghi; Maurizio Battelli, presidente di Extra, l’organizzazione regionale più rappresentativa del settore extralberghiero; e Andrea Atzori, in rappresentanza di Fiavet, l’associazione di categoria degli agenti di viaggio e delle DMC. Presenze che hanno contribuito a restituire l’immagine di una filiera chiamata a muoversi in modo coordinato, consapevole che il turismo congressuale non è un segmento accessorio, ma uno degli snodi attraverso cui ripensare il futuro dell’economia turistica sarda.

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