Le province tornano ad avere un volto politico. Dopo anni di commissariamenti e di gestione ridotta all’ordinaria amministrazione, le elezioni provinciali segnano per la Sardegna un ritorno alla rappresentanza.
Silvio Lai, esponente del Partito Democratico, parla di “un passaggio storico”. “Fine dell’era dei commissariamenti – dichiara –. Ora più rappresentanza per comunità e territori”.
Lai ricorda che l’elezione diretta non è ancora stata ripristinata: “Non abbiamo ancora recuperato l’elezione diretta – obiettivo a cui dobbiamo guardare per ridare pienamente ai cittadini la possibilità di scegliere i propri amministratori – ma quella di oggi è stata comunque una tappa fondamentale di un progressivo ritorno alla democrazia”.
Il Pd rivendica i numeri: 20 consiglieri eletti, 3 presidenti di provincia e un sindaco metropolitano. “Un risultato che conferma la forza del nostro radicamento che deve però crescere e la credibilità del Pd e del centrosinistra, capace di lavorare ovunque con spirito di unità e responsabilità”, sottolinea Lai.
Secondo l’ex senatore, le province potranno tornare a fare da argine allo spopolamento e alla marginalità: “Le province possono tornare a farsi carico delle piccole comunità, offrendo loro una rappresentanza politica stabile e un riequilibrio rispetto al peso delle grandi città. È un passo decisivo per affrontare sfide cruciali come lo spopolamento e il diritto ai servizi nei territori più fragili”.
Non manca il riferimento alle scelte politiche fatte in campagna: “In molti casi abbiamo scelto di costruire sintesi unitarie, perché prevalente l’interesse costituente delle nuove province: non semplici enti amministrativi, ma strumenti di partecipazione e governo condiviso”.
Infine, l’augurio agli eletti: “Un grazie sincero a chi ci ha dato fiducia e un augurio di buon lavoro a tutti i consiglieri e ai presidenti eletti: la sfida ora è trasformare questa ritrovata rappresentanza in opportunità concrete per il futuro della Sardegna”.