Alla vigilia dell’elezione degli organi della nuova Città Metropolitana di Sassari, in programma il 29 settembre, Tore Piana – ex consigliere regionale e attivista del Partito Sardo d’Azione – lancia un duro atto d’accusa.
«La nascita della Città Metropolitana di Sassari, che domani andrà ad eleggere i suoi organi attraverso un sistema ingiusto e di secondo livello, rischia di trasformarsi in una gigantesca illusione per i cittadini del Nord-Ovest della Sardegna. Si voterà infatti solo tra i consiglieri comunali, escludendo completamente i cittadini: un meccanismo che toglie legittimità popolare e allontana la politica dal territorio».
Per Piana, però, la vera criticità non è solo il metodo elettorale: «Mancano i finanziamenti veri. La legge regionale prevede chiaramente un principio di perequazione tra Cagliari e Sassari. Eppure, mentre alla Città Metropolitana di Cagliari sono già arrivati oltre 174 milioni di euro dal Fondo Sviluppo e Coesione, più centinaia di milioni dal PNRR, a Sassari ci si limita a qualche decina di milioni, prevalentemente vincolati alla manutenzione stradale».
Il paragone è netto: «Questo significa che a Cagliari si finanziano rigenerazione urbana, mobilità sostenibile, cultura, grandi infrastrutture sportive e ambientali, mentre a Sassari ci si accontenta di qualche rattoppo sulle strade. Così non si costruisce una Città Metropolitana, ma una scatola vuota, destinata a generare solo false aspettative e illusioni tra i cittadini e i comuni del Nord Sardegna».
Piana chiede un cambio di passo alla Regione: «La verità è che senza risorse, senza un piano strategico e senza una guida legittimata dal voto popolare, la Città Metropolitana di Sassari rischia di diventare un ente inutile, un’altra sigla senza contenuti reali, mentre il territorio continua a essere penalizzato rispetto a Cagliari. Chiedo con forza che la Regione e la Giunta, gli assessori e tutti i consiglieri regionali rispettino la legge, garantendo a Sassari le stesse risorse di Cagliari, e che si dia finalmente voce diretta ai cittadini, con elezioni vere e non riservate a pochi consiglieri comunali».
Un appello che arriva nel giorno in cui l’ente muove i primi passi, con il rischio – sottolinea Piana – di restare subito privo di gambe.