Alghero e il Nord-ovest della Sardegna tra grandi opere e case introvabili: soldi fermi, politica immobile


Il futuro di Alghero e del nord-ovest della Sardegna si gioca su due fronti cruciali: lo sviluppo infrastrutturale e la gestione dell’emergenza abitativa. Due temi apparentemente distinti, ma che in realtà convergono in un’unica questione di fondo: la capacità della politica di trasformare risorse e normative in soluzioni concrete per il territorio.

Sul primo versante, l’attenzione è rivolta ai fondi CIPESS da 2,7 miliardi di euro destinati alla Sardegna, un’occasione storica per dotare il nord-ovest di opere strategiche attese da decenni. Lo evidenzia Michele Pais, già presidente del Consiglio regionale e dirigente della Lega, che sottolinea come questi finanziamenti rappresentino “un nuovo rinascimento economico e sociale per l’area metropolitana di Sassari”.

Le opere in questione spaziano dal completamento del tracciato integrale della metrotranvia di Sassari alla realizzazione della nuova ferrovia Sassari-Aeroporto di Alghero, un’infrastruttura sulla quale si concentrano le maggiori tensioni, soprattutto per l’impatto sul territorio agricolo della Nurra. Pais, pur ribadendo l’importanza di ascoltare le istanze locali, ammonisce sulla necessità di procedere con determinazione, evitando che il progetto si areni tra esitazioni e resistenze: “Non bisogna avere esitazioni nella loro realizzazione, scongiurando il rischio, dietro l’angolo, di perdere i finanziamenti e un’occasione irripetibile”.

L’asse Sassari-Alghero-Porto Torres, secondo Pais, è il fulcro della Città metropolitana di Sassari, oggi ancora priva delle infrastrutture necessarie per esprimere il proprio potenziale produttivo e sociale. Con la realizzazione della nuova ferrovia e il completamento della quattro corsie Sassari-Alghero, il territorio potrebbe finalmente superare un immobilismo che lo ha condannato a ritardi decennali. Ma affinché questa visione si realizzi, sottolinea Pais, è indispensabile “un patto di efficienza tra istituzioni, imprese e cittadini”.

Parallelamente alle grandi opere, la questione abitativa ad Alghero si fa sempre più stringente. La città si trova in un paradosso urbanistico e sociale: un boom turistico che ha portato a un’esplosione degli affitti brevi e un’emergenza abitativa che rende quasi impossibile per i residenti trovare una casa in affitto a lungo termine.

A questo proposito, il centrodestra algherese – con Pais, Cocco, Salvatore e Fadda – ha depositato un Ordine del Giorno urgente per sollecitare il sindaco a “un’immediata applicazione del Decreto Salvini sulle norme ‘Salva Casa’”. L’obiettivo è duplice: permettere la regolarizzazione edilizia delle abitazioni e destinare i proventi delle pratiche all’emergenza abitativa e alla riqualificazione urbana.

Gli esponenti del centrodestra non risparmiano critiche all’inerzia della Regione e del Comune: “L’indecisione sta creando ingenti danni ai cittadini, impossibilitati a regolarizzare i propri immobili e alla comunità, che non può godere delle risorse che ne deriverebbero”. L’accusa è chiara: mentre nel resto d’Italia il decreto è già operativo, in Sardegna si resta bloccati tra attese e incertezze.

Due temi, infrastrutture e casa, che si intrecciano in un’unica questione: la capacità di una classe dirigente di cogliere opportunità e tradurle in risposte concrete per la comunità. Da una parte i finanziamenti CIPESS, dall’altra un decreto nazionale già applicato altrove. La politica locale è ora chiamata a decidere se vuole essere protagonista del cambiamento o spettatrice dell’ennesima occasione sprecata.

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