Il verbo finanziare, in Sardegna, ha smesso per un giorno di essere un enigma tecnico e ha ripreso il suo significato originario: dare forma a ciò che ancora non esiste. Il 10 dicembre 2025, nella Sala Convegni della Camera di Commercio di Sassari, il convegno FORFIN – Il futuro del verbo finanziare ha messo attorno allo stesso tavolo imprese, istituzioni, università e operatori del credito. Non per celebrare un’idea, ma per verificarla.
La sala era piena. Imprenditori, rappresentanti istituzionali, mondo accademico. Segno che il tema non è più di nicchia. A tenere il filo del discorso è stata Vinia Spingardi, giornalista di Sky e Tg24 Agenda, con una conduzione sobria, ordinata, capace di tenere insieme interventi in presenza e collegamenti da remoto senza perdere chiarezza. Un dettaglio non secondario: quando la materia è complessa, il ritmo conta quanto i contenuti.
Il progetto Hub4Fin / A4Fin nasce per un obiettivo preciso: avvicinare le imprese sarde alla finanza complementare, superando la dipendenza esclusiva dal credito bancario. Nei saluti istituzionali, Stefano Visconti, presidente della Camera di Commercio di Sassari, ha richiamato la genesi del progetto e la continuità con il primo appuntamento di maggio, sottolineando la necessità di una sinergia stabile tra Camera di Commercio, Banco di Sardegna, Università di Sassari e Cagliari e gli altri partner del sistema.
Il tema della visione unitaria è tornato nell’intervento di Cristiano Irriu, segretario generale della Camera di Commercio di Cagliari e Oristano, che ha insistito sulla necessità di superare i confini provinciali e costruire un sistema camerale sardo capace di parlare con una sola voce. Una logica ribadita da Agostino Cicalò, presidente della Camera di Commercio di Nuoro, che ha collocato A4Fin dentro una prospettiva nazionale ed europea, come modello replicabile.
Dal livello nazionale è arrivato il contributo di Andrea Prete, presidente di Unioncamere: la Sardegna, ha spiegato, può diventare un laboratorio per rendere la finanza alternativa comprensibile e accessibile anche alle piccole e medie imprese. Non uno slogan, ma una responsabilità.
Il quadro macroeconomico è stato affidato a Carlo Cottarelli, che ha riportato il dibattito su tre nodi strutturali: equilibrio tra tasse e spesa pubblica, costo dell’energia, calo demografico. Questioni che non fanno rumore, ma decidono la competitività di un Paese. Il suo intervento ha avuto il merito di legare i problemi locali a dinamiche nazionali, senza semplificazioni.
Sul fronte delle politiche pubbliche, Patrizio Memè, del Ministero dell’Università e della Ricerca, ha chiarito lo stato dell’arte del PNRR: risorse già impegnate, monitoraggio costante, necessità di individuare nuovi fondi dal 2026. Un messaggio chiaro: la stagione straordinaria non durerà per sempre, serve continuità.
Gli strumenti operativi sono arrivati con gli interventi di Maria Teresa Cardinale (CIMES), Riccardo Barbieri (Sfirs) e Antonio Riccio (Fondo Cresce al Sud – Vitalia). Tre approcci diversi, un punto comune: non sostituire le banche, ma affiancarle. Equity paziente, partecipazioni temporanee, fondi dedicati. Finanza che accompagna, non che specula.
Il lavoro sul campo è stato raccontato da Gianmarco Paglietti di Innexta: 35 advisor, 55 coach, in gran parte sardi, coinvolti nel percorso Hub4Fin. Prima l’analisi dell’impresa, poi l’indirizzamento verso gli strumenti giusti. Un metodo che ha prodotto un risultato concreto: oltre il 60 per cento delle imprese coinvolte ha attivato percorsi di finanza complementare.
A riportare il discorso sulla governance è stato Pietro Esposito, segretario generale della Camera di Commercio di Sassari. Coordinare è difficile, ha ammesso, ma necessario. Controlli, regole, burocrazia come garanzia, non come freno. Il progetto, ha spiegato, non è una sperimentazione fine a se stessa, ma una piattaforma destinata a consolidarsi.
Il tema della consapevolezza finanziaria, soprattutto femminile, è stato affrontato da Tiziana Pompei (Si.Camera), mentre Monica Cugia ha riportato entusiasmo e realismo: risultati positivi, ma anche una conoscenza ancora insufficiente degli strumenti disponibili. La finanza alternativa funziona solo se viene capita.
Dal mondo bancario è arrivata una risposta concreta con Paola Delfabro del Banco di Sardegna, che ha presentato Spoc4, fondo operativo da fine novembre, pensato per sostenere imprese strategiche per l’isola. Non teoria, ma strumenti già attivi.
Università e impresa hanno dialogato con Alessio Scano e Riccardo Delisa, che hanno messo a fuoco un divario culturale ancora esistente e la necessità di una formazione che unisca sapere umanistico e competenze tecniche. Senza questo ponte, l’innovazione resta parola vuota.
Il convegno si è chiuso con la premiazione delle 83 imprese che hanno aderito al percorso A4Fin. A ciascuna è stata consegnata una moneta simbolica, non spendibile ma eloquente: il valore non è nel metallo, ma nel cammino fatto.
Ottantatré imprese non sono molte. Ma per un progetto sperimentale sono un segnale. Il messaggio finale è sobrio, e proprio per questo credibile: oggi esiste uno strumento che consente alle imprese senza forte patrimonializzazione di trasformare un’idea in progetto, e un progetto in reddito. La finanza, quando funziona, fa esattamente questo.