A 89 anni si spegne a Roma l'uomo che ha inventato il
sabato sera italiano
La notizia arriva come un pugno allo stomaco in questa sera di
agosto. Pippo Baudo è morto a Roma all'età di 89 anni. A darne conferma
all'ANSA è stato il suo storico legale Giorgio Assumma, amico fraterno di una
vita. Con lui se ne va un pezzo di storia italiana, quella scritta davanti al
televisore di casa, quando le famiglie si riunivano per guardare "Super
Pippo" orchestrare la magia del varietà.
Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo – questo era il nome all'anagrafe
– nacque il 7 giugno 1936 a Militello in Val di Catania. Dalla Sicilia
all'Olimpo della televisione italiana: una scalata durata oltre sessant'anni,
iniziata negli anni Sessanta quando la Rai era ancora giovane e sperimentava
linguaggi nuovi.
Tredici Festival di Sanremo condotti. Un record che nessuno potrà
mai battere. Dal 1968 al 2008, Baudo plasmò letteralmente l'immaginario
musicale italiano, trasformando l'Ariston nella sua casa artistica. Ma i
numeri, per quanto impressionanti, raccontano solo una parte della storia.
Era il 1986. Il sabato sera italiano aveva un solo padrone:
Fantastico 7. Pippo Baudo orchestrava uno spettacolo che sembrava uscito da un
sogno. Al suo fianco, due donne che sarebbero diventate icone: Lorella
Cuccarini e Alessandra Martines. Ventuno milioni di italiani incollati al
televisore. Numeri da capogiro per un'epoca in cui guardare la TV era ancora un
rito collettivo.
In quella edizione leggendaria, Baudo ebbe un'intuizione geniale:
dare spazio agli artisti emergenti. Tra questi, un giovane illusionista sardo
destinato a fare storia: Alfredo Barrago. Pippo lo scelse per l'intera edizione
di Fantastico 7, segnando l'inizio di una carriera straordinaria. Oggi Barrago
è considerato il più importante prestigiatore e mentalista della Sardegna,
fondatore del Teatro Houdini e della prima scuola stabile di magia in Italia.
Le sigle in diretta – Tutto matto di Lorella, L'amore è cantata in
duetto con Alessandra – diventarono colonne sonore di un'epoca.
"L'ho inventato io." Questa frase, diventata tormentone
nelle parodie, racchiude una verità sacrosanta. Baudo aveva scoperto e lanciato
Lorella Cuccarini, Heather Parisi, Andrea Bocelli, Laura Pausini, Giorgia,
persino Beppe Grillo. La lista è sterminata.
Non era solo questione di istinto: Baudo studiava, osservava,
scommetteva su chi aveva quella scintilla particolare. In un'epoca pre-social,
fu lui il vero influencer, capace di trasformare sconosciuti in star nazionali
con una sola apparizione televisiva.
Negli ultimi anni, Baudo si era ritirato dalle scene con la stessa
eleganza che aveva caratterizzato la sua carriera. L'ultima apparizione
pubblica ai 90 anni di Pierfrancesco Pingitore: sorridente, in sedia a rotelle,
circondato dall'affetto di colleghi e amici.
Due figli, Alessandro e Tiziana (quest'ultima diventata sua
manager), alcuni matrimoni importanti – su tutti quello con Katia Ricciarelli –
e una carriera costellata di onorificenze, tra cui il titolo di Cavaliere di
Gran Croce conferito dal Presidente Mattarella.
In un'epoca di televisione veloce e superficiale, Baudo
rappresentava il contrario: la costruzione paziente dello spettacolo, l'arte
della conduzione, il rispetto per il pubblico. Non urlava, non recitava:
semplicemente "era". Sul palco e nella vita.
Se Mike Bongiorno aveva inventato il quiz e Corrado il varietà
moderno, Pippo Baudo aveva creato qualcosa di unico: l'intrattenimento come
servizio pubblico, elegante ma popolare, sofisticato ma mai snob.
Oggi l'Italia saluta il suo ultimo re della televisione. Quello
che trasformava il sabato sera in una festa nazionale, che faceva cantare
intere generazioni, che scopriva talenti e costruiva sogni. In un panorama
televisivo sempre più frammentato, la sua lezione resta attualissima: il vero
spettacolo nasce dal rispetto reciproco tra chi conduce e chi guarda.
Ciao Pippo Baudo. Grazie per averci insegnato che la televisione
può essere arte, passione, territorio di incontro. Grazie per aver reso più
belle le nostre domeniche sera e i nostri sabati in famiglia.
Il sipario si chiude, ma lo spettacolo che ha creato continuerà
per sempre.