Roberto Fadda non le manda a dire. In una durissima presa di posizione che scuote il dibattito isolano, il noto giornalista e osservatore ambientale punta il dito contro il progetto del Tyrrhenian Link, definendolo un'operazione che rischia di devastare l'ecosistema marino della Sardegna in un assordante silenzio politico. Il suo grido di allarme, riassunto in un'eloquente e provocatoria "Vergogna Sardegna!", si scaglia contro la presunta disattenzione delle istituzioni.
?"Come è possibile che un'opera di tale portata, con un potenziale impatto devastante sui nostri fondali e sulla nostra economia della pesca, passi completamente in sordina?" si chiede Fadda, denunciando una presunta "omertà istituzionale". L'attacco è diretto e colpisce anche la neo-eletta presidente della Regione, Alessandra Todde, accusata di "fare finta di non sapere". L'ambientalista insiste sul fatto che l'opera, pur presentata come un'ancora di salvezza energetica, non possa ignorare i costi ambientali e sociali. "Seppellire chilometri di fondali marini, alterare l'habitat di specie protette e mettere a rischio il lavoro di centinaia di famiglie di pescatori non può essere un prezzo accettabile da pagare per un progresso che non tiene conto della vita reale delle persone e dell'ambiente in cui vivono" ha dichiarato Fadda.
?Le preoccupazioni di Fadda non sono isolate. Le associazioni di pescatori, pur non alzando ancora i toni, osservano con apprensione l'avanzamento dei lavori, temendo un futuro incerto per la loro attività. Il dibattito che si apre ora è quello tra la necessità di modernizzare il sistema energetico italiano e la salvaguardia di un patrimonio naturale e produttivo che la Sardegna non può permettersi di perdere. Il silenzio delle istituzioni, denunciato da Fadda, alimenta il timore che questa volta a pagare il prezzo della transizione energetica saranno ancora una volta i più deboli.